vangelo del giorno

Dare la sua vita per i propri amici

14 MAGGIO (Gv 15,9-17)

Gesù rivela oggi qual è il fondamento del vero amore: il dono della vita per Lui. Se Lui è nostro vero amico, al vero amico si dona la vita. Senza il dono della vita, mai potrà nascere la vera amicizia. Per Davide l’amore amicale supera ogni altro amore, anche quello sponsale, il quale a sua volta deve trasformarsi in vero amore amicale. Il Cantico dei Cantici non chiama la donna sposa e l’uomo sposo, la sposa chiama lo sposo amico, lo sposo chiama la sposa amica mia. È il sommo dell’amore.

Una grande pena ho per te, fratello mio, Giònata! Tu mi eri molto caro; la tua amicizia era per me preziosa, più che amore di donna (2Sam 1,26).

Ora l’amato mio prende a dirmi: «Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto! Perché, ecco, l’inverno è passato, è cessata la pioggia, se n’è andata; i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna. Il fico sta maturando i primi frutti e le viti in fiore spandono profumo. Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto! O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è incantevole». Prendeteci le volpi, le volpi piccoline che devastano le vigne: le nostre vigne sono in fiore. Il mio amato è mio e io sono sua; egli pascola fra i gigli. Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre, ritorna, amato mio, simile a gazzella o a cerbiatto, sopra i monti degli aromi (Ct 2,10-17).

Una volta che si è donata la vita al proprio amico Gesù, quando la vita sarà interamente sua, il Padre, in Lui la dona per la redenzione di tutti i suoi figli dispersi, in modo che anch’essi ritornino nella sua amicizia e nella sua casa. Se però il discepolo non ama Cristo da vero amico, il Padre celeste nulla potrà fare per la salvezza dei suoi figli. Il cristiano e Cristo sono due vite separate. Non possono divenire una sola.

Giustificati dunque per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.

Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione (Rm 5,1-11).

Per questo Cristo Gesù ci vuole suoi amici: per farci in Lui vero sacramento, vero olocausto, vera oblazione pura perché il Padre possa per Lui salvare il mondo.

Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

È questo il frutto che Gesù vuole che portiamo: essere suoi veri amici, perché in Lui il Padre possa fare di noi un sacrificio di redenzione per il mondo. Come ha fatto con Cristo, così in Cristo, con Cristo, per Cristo, vuole dare ciascuno di noi per la salvezza.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri amici di Gesù.