Di’ a questa pietra che diventi pane

Se venisse chiesto al cristiano quale fosse per lui l’opera di misericordia più grande, ognuno risponderebbe indicando una sua speciale opera, mosso o dalla sua vita o dalle esigenze che lui vede negli altri e che sono irrisolvibili. Sono convinto che in tutte le risposte la priorità nasce dalla storia bisognosa di tante cose, anzi di infinite cose. Mai la storia deve essere la priorità.

La risposta giusta è invece una sola: conservare il proprio cuore, la propria anima, il proprio spirito, il proprio corpo nella più pura e perfetta obbedienza a Dio. Vivere lontano da ogni vizio, ogni trasgressione, ogni peccato, anche da quelli veniali, piccolissimi, insignificanti. Rimanere perennemente ancorati, piantati, inchiodati nella Volontà di Dio secondo la sua Parola.

Nessuno pensa che Eva ha commesso un solo peccato. Subito ha fatto peccare Adamo, tentandolo. Da questo suo peccato è nata la morte non solo per l’umanità, ma anche la terra ha subito un capovolgimento radicale. Da giardino di delizie è divenuta un deserto triste, amaro, duro da lavorare. Da irrorare, bagnare sempre con il proprio sangue trasformato in sudore.

Un solo peccato e tutta la miseria si è abbattuta sull’umanità. La natura si è corrotta e sono nati tutti i vizi, tutte le uccisioni, le morti, i tradimenti, le frodi, la concupiscenza, la superbia, l’arroganza, la tracotanza. Non vi è male che non sia frutto di quell’atto iniziale. Non solo nell’uomo ha provocato il male. Esso ha consegnato alla morte lo stesso Dio Incarnato.

La croce di Cristo, il Dio Crocifisso, è anche il frutto materiale di quel gesto di Eva. Chi ama l’uomo non deve peccare. Se pecca non ama né l’uomo e né il Creato. Oggi si parla molto della salvaguardia del Creato. Non vi sono soluzioni né di scienza e né di dottrina. La soluzione è una sola: quella che viene dalla fede. Essa è data dal non peccato dell’uomo.

Nessuno pensa che un solo vizio dell’umanità, ad esempio l’alcool o la droga, costa ingentissime risorge sia spirituali che materiali. Il suo inquinamento dura di secolo in secolo. Tutte le acque sono inquinate dalla droga. L’uomo coltiva i vizi e gli animali e la terra devono subire ogni sua conseguenza. Si dovrebbe riflettere, pensare. Dal peccato la morte delle acque.

Non parliamo poi di quei peccati, quali il divorzio, che stanno distruggendo non solo le famiglie, ma la vita stessa. Un bambino viene devastato da una separazione. il divorzio ha effetti più deleteri che lo stesso aborto. Il divorzio provoca nel bambino un aborto perenne alla sua crescita armoniosa, frutto di un amore sano, ordinato di un uomo e di una donna.

Due uomini non sono amore sano, ordinato. Sono amore disordinato. In un amore disordinato non può crescere un bambino. Lo si espone ad un aborto perenne, continuativo, senza interruzione. Così dicasi anche di due donne. Anche il loro è un amore non sano, non armonioso, manda dell’elemento maschile. Un bambino è il frutto di un uomo e di una donna.

Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo».

Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».

Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano; e anche: Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra». Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato (Lc 4,1-13).

Cristo Gesù può andare sulla croce perché senza peccato, perché purissimo, immacolato, mai è stato sotto il governo di Satana. Se fosse caduto nelle sue tentazioni, mai avrebbe potuto compiere la redenzione dell’umanità. Nel deserto, vincendo il peccato, Cristo diviene vita per l’intera umanità. Può redimere il mondo. Lo può salvare. Lo può ricondurre nella vita.

A nulla serve un’opera di misericordia nel peccato. È come se uno prima sganciasse una bomba atomica su un paese, una città e poi andasse con una barella a lenire il dolore delle persone da lui bruciate vive. Questa è la stoltezza dell’uomo. Distrugge con il peccato l’umanità e il creato e poi in questa umanità distrutta e devastata offre piccole e misere consolazioni.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di perfetta, pura obbedienza.