vangelo del giorno

E chi è mio prossimo?

Gn 1,1-2,1.11; Sal Gn 2,3-5.8; Lc 10,25-37.
9 OTTOBRE
La Parabola del “Buon Samaritano” non cambia nulla sulla Legge del vero amore verso Dio e verso i fratelli. Si ama in un solo modo, non  ve ne sono altri: vivendo tutta la Parola del Padre, osservando tutto il Vangelo, che è la Parola del Padre portata a compimento da Gesù. Ogni Parola non osservata è mancanza di amore sempre verso Dio e verso il prossimo. Anche i primi tre comandamenti della Legge, che regolano l’amore verso Dio, se trasgrediti sono gravissima mancanza di amore verso il prossimo, perché con la nostra trasgressione portiamo fuori della strada della vita eterna ogni altro uomo. Gli facciamo comprendere che questi comandamenti non sono essenziali per la sua vita, mentre essi sono a fondamento di ogni altro. In più la trasgressione del primo comandamento, specie con l’idolatria, la superstizione, la magia, e ogni altra nefandezza spesso distruggono l’uomo anche nel suo corpo. In verità tutto il Discorso della Montagna è perfettissimo discorso sull’amore del prossimo.

Chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Avete inteso che fu detto: Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti (Cfr. Mt 5,21-48).

La novità introdotta dalla parabola riguarda i ministri del sacro. Essi sono a servizio dell’anima e dello spirito. Devono prendersi cura di quanti spiritualmente sono caduti nelle mani di Satana e dei suoi angeli. Quando però vi è un’urgenza, devono lasciare la Bibbia sull’ambone, calice e patena sull’altare, il popolo che attenda nel tempio e mettersi a servizio di chi ha immediato bisogno del loro aiuto. Organizzare la carità materiale è anche ministero del sacerdote verso il gregge a lui affidato. Ma anche il sacerdote in caso di bisogno deve porsi a servizio della carità materiale.

Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

Altra verità è sulle cose necessarie. Si prestano le prime cure. Si porta da chi può curarlo meglio. Si paga per lui. Si riprende il proprio cammino, le proprie occupazioni.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci la legge dell’amore.