vangelo del giorno

Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri

28 AGOSTO (Mt 23,27-32)

Gesù chiama scribi e farisei del suo tempo razza di vipere. La tradizione scritturistica attribuiva alla vipera un significato ben preciso. La vipera è immagine, figura di dottrina velenosa, letale, creatrice di malvagità nell’uomo. La falsità è veleno di morte.

Rendete veramente giustizia, o potenti, giudicate con equità gli uomini? No! Voi commettete iniquità con il cuore, sulla terra le vostre mani soppesano violenza. Sono traviati i malvagi fin dal seno materno, sono pervertiti dalla nascita i mentitori. Sono velenosi come un serpente, come una vipera sorda che si tura le orecchie, che non segue la voce degli incantatori, del mago abile nei sortilegi (Sal 58 (57) 1-12)..

Il profeta Isaia ci rivela il disastro che produce il veleno della falsità. Una guida cieca produce più danni che un esercito agguerrito che assedia una città.

Ecco, non è troppo corta la mano del Signore per salvare; né troppo duro è il suo orecchio per udire. Ma le vostre iniquità hanno scavato un solco fra voi e il vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere il suo volto per non darvi più ascolto. Le vostre palme sono macchiate di sangue e le vostre dita di iniquità; le vostre labbra proferiscono menzogne, la vostra lingua sussurra perversità. Nessuno muove causa con giustizia, nessuno la discute con lealtà. Si confida nel nulla e si dice il falso, si concepisce la malizia e si genera l’iniquità. Dischiudono uova di serpente velenoso, tessono tele di ragno; chi mangia quelle uova morirà, e dall’uovo schiacciato esce un aspide. Le loro tele non servono per vesti, essi non possono coprirsi con le loro opere; le loro opere sono opere inique, il frutto di oppressioni è nelle loro mani. I loro piedi corrono al male, si affrettano a spargere sangue innocente; i loro pensieri sono pensieri iniqui, desolazione e distruzione sono sulle loro strade. Non conoscono la via della pace, non c’è giustizia nel loro procedere; rendono tortuosi i loro sentieri, chiunque vi cammina non conosce la pace. Per questo il diritto si è allontanato da noi e non ci raggiunge la giustizia. Speravamo la luce ed ecco le tenebre, lo splendore, ma dobbiamo camminare nel buio. Tastiamo come ciechi la parete, come privi di occhi camminiamo a tastoni; inciampiamo a mezzogiorno come al crepuscolo, nel pieno vigore siamo come i morti. Noi tutti urliamo come orsi, andiamo gemendo come colombe; speravamo nel diritto ma non c’è, nella salvezza ma essa è lontana da noi. Poiché sono molti davanti a te i nostri delitti, i nostri peccati testimoniano contro di noi; poiché i nostri delitti ci stanno davanti e noi conosciamo le nostre iniquità: prevaricare e rinnegare il Signore, cessare di seguire il nostro Dio, parlare di oppressione e di ribellione, concepire con il cuore e pronunciare parole false. È trascurato il diritto e la giustizia se ne sta lontana, la verità incespica in piazza, la rettitudine non può entrarvi. La verità è abbandonata, chi evita il male viene spogliato. Ha visto questo il Signore ed è male ai suoi occhi che non ci sia più diritto. Egli ha visto che non c’era nessuno, si è meravigliato perché nessuno intercedeva. Ma lo ha soccorso il suo braccio, la sua giustizia lo ha sostenuto. Egli si è rivestito di giustizia come di una corazza, e sul suo capo ha posto l’elmo della salvezza. Ha indossato le vesti della vendetta, si è avvolto di zelo come di un manto. Egli ricompenserà secondo le opere: sdegno ai suoi avversari, vergogna ai suoi nemici; alle isole darà la ricompensa. In occidente temeranno il nome del Signore e in oriente la sua gloria, perché egli verrà come un fiume impetuoso, sospinto dal vento del Signore. Un redentore verrà per Sion, per quelli di Giacobbe convertiti dall’apostasia. Oracolo del Signore (Is 59,1-20).

Scribi e farisei sono inquinatori di male, peccato, falsità, inganno. Sono appestati di menzogna e quanti si accostano ad essi ricevono la loro stessa malattia spirituale.

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri. Serpenti, razza di vipere, come potrete sfuggire alla condanna della Geènna?

Quando il male si veste di ipocrisia non c’è più speranza di salvezza né di santità.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, liberateci da ogni ipocrisia.