ECCO, IO APRO I VOSTRI SEPOLCRI

DOMENICA 29 MARZO (Ez 37,12-14)

Il popolo del Signore è mostrato al profeta simile a delle ossa aride in una pianura. Non c’è alcun segno di vita. Datore della vita è uno solo: lo Spirito del Signore. Chi deve chiamare lo Spirito perché venga e infonda la vita in quelle ossa è il profeta: “La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; mi fece passare accanto a esse da ogni parte. Vidi che erano in grandissima quantità nella distesa della valle e tutte inaridite. Mi disse: «Figlio dell’uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai». Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e annuncia loro: “Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Così dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete. Saprete che io sono il Signore”». Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l’uno all’altro, ciascuno al suo corrispondente. Guardai, ed ecco apparire sopra di esse i nervi; la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c’era spirito in loro. Egli aggiunse: «Profetizza allo spirito, profetizza, figlio dell’uomo, e annuncia allo spirito: “Così dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano”». Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato” (Ez 37,1-10). Nell’Antico Testamento il profeta chiama lo Spirito perché venga. Nel Nuovo non solo deve chiamarlo, deve anche farlo sgorgare dal suo corpo, che è il corpo di Cristo Gesù. Se il cristiano, che in Cristo è re, sacerdote e profeta, non fa sgorgare lo Spirito del Signore dal suo seno, in misura del grado e dell’ordine di partecipazione al mistero di Cristo Gesù, crocifisso e Risorto, la pianura delle ossa aride non vedrà alcun movimento che attesti il ritorno della vita.

Così dice il Signore Dio: «Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.

La risurrezione promessa dal Signore è il ritorno dei figli d’Israele dalla tomba di Babilonia. Questa risurrezione è così profetizzata da Baruc: “Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell’afflizione, rivèstiti dello splendore della gloria che ti viene da Dio per sempre. Avvolgiti nel manto della giustizia di Dio, metti sul tuo capo il diadema di gloria dell’Eterno, perché Dio mostrerà il tuo splendore a ogni creatura sotto il cielo. Sarai chiamata da Dio per sempre: «Pace di giustizia» e «Gloria di pietà». Sorgi, o Gerusalemme, sta’ in piedi sull’altura e guarda verso oriente; vedi i tuoi figli riuniti, dal tramonto del sole fino al suo sorgere, alla parola del Santo, esultanti per il ricordo di Dio. Si sono allontanati da te a piedi, incalzati dai nemici; ora Dio te li riconduce in trionfo, come sopra un trono regale. Poiché Dio ha deciso di spianare ogni alta montagna e le rupi perenni, di colmare le valli livellando il terreno, perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dio. Anche le selve e ogni albero odoroso hanno fatto ombra a Israele per comando di Dio. Perché Dio ricondurrà Israele con gioia alla luce della sua gloria, con la misericordia e la giustizia che vengono da lui” (Bar 5,1-9). Oggi urge operare la risurrezione dell’umanità alla vita nuova che è in Cristo Gesù. Quest’opera dovrà essere fatta da ogni discepolo di Gesù. Ognuno per la sua responsabilità deve portare lo Spirito di Dio sulla nostra terra. Ma oggi non solo abbiamo rinunciato a quest’opera, diciamo anche che essa è inutile e che non vi è bisogno neanche che Cristo Gesù venga annunziato perché si creda in Lui. Così dicendo e insegnando abbiamo reso vano il mistero di Dio per la nostra salvezza eterna. Per la stoltezza e l’insipienza del cristiano il mondo è condannato a rimanere una valle di ossa aride, senza alcuna vita soprannaturale in esse. Ci accontentiamo di qualche parola di lamento e di condanna, quando le cose vanno male, anzi malissimo.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano si svegli da questo torpore di morte.