Ecco, vi annuncio una grande gioia

Ascoltiamo le parole che l’Angelo dice ai pastori: “Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è crosto Signore”. Ora chiediamoci: In cosa consiste la salvezza che Gesù è venuto a portare sulla nostra terra, non per qualche uomo, ma per ogni uomo, di ogni popolo, lingua, nazione? Salvezza ha una sola verità: liberazione dal peccato e dalla morte. Dono della grazia e dello Spirito Santo, perché ogni uomo ritorni nella più pura obbedienza al suo Creatore, Signore, Padre. Se questa è la salvezza, possiamo noi, discepoli di Gesù, seguaci del Salvatore, annunziare una gioia diversa? Possiamo noi proporre vie di gioia lasciando l’uomo nel suo peccato, anzi facendoci noi stessi servi del peccato, cultori di esso, approvandolo e giustificandolo? Possiamo noi, ministri di Cristo, amministratori dei suoi misteri, annunciatori della sua Parola, predicatori del suo Vangelo, maestri della sua verità, confessori della sua Croce, Testimoni della sua vittoria sul peccato e sulla morte, fare della sua Chiesa uno strumento di propaganda e di ausilio a favore del peccato, anziché presentarla come vero sacramento perché il peccato del mondo vengo tolto? Se Cristo è colui che toglie il peccato del mondo, può il suo ministro essere un agricoltore che semina nel terreno della Chiesa pensieri contrari alla missione di Cristo e per di più in none dello stesso Cristo? Se questo avviene – e purtroppo sta avvenendo più di quanto non si immagini – allora è il segno che Satana è riuscito a confondere i pensieri e che si sia compiuto quanto San Paolo insegna ai Corinzi: “Temo però che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. Questi tali sono falsi apostoli, lavoratori fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. Ciò non fa meraviglia, perché anche Satana si maschera da angelo di luce. Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere” (2Cor 11, 3-4.13-15). Oggi Satana si presenta a noi vestito da angelo di misericordia, pietà, compassione, accoglienza, comprensione, amore universale, uguaglianza planetaria, pace e mille altre vesti. Da cosa ci accorgiamo che è Satana e non un Angelo del Signore? Dalla differenza sostanziale che regna tra il pensiero di Dio, di Cristo, della Scrittura, della sana dottrina e il suo pensiero che è tutto finalizzato alla legalizzazione e giustificazione del peccato, della trasgressione, della cancellazione della Legge del Signore, dell’obbedienza ai suoi pensieri, alla sua volontà.

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama» (Lc 2,1-14).

Dio, per purificare la terra dal peccato dell’uomo, ha mandato un diluvio universale. Per togliere l’impurità da due città, Sodoma e Gomorra, frutto dei loro orrendi misfatti, ha fatto piovere fuoco e zolfo dal cielo. Per lavare l’universo da ogni immondizia di male, lo ha fatto con il sangue del Figlio suo, innalzato sulla Croce. Gesù ha chiesto ai suoi discepoli, se vogliono entrare nel regno, una santità capace di eliminare dal cuore ogni pensiero e ogni desiderio contrario alla sua purissima verità. Ha detto anche che non si entra nel suo cielo santo se non passando per la porta stretta di una obbedienza piena, totale, senza riserve alla sua parola. Se nel cuore vi fosse anche un nanogrammo di disobbedienza, il suo discepolo è obbligato a toglierla. O la toglie sulla terra, o dovrà espiarla domani nel purgatorio. È evidente che oggi il pensiero di molti ministri e amministratori del mistero di Dio e di Cristo sono in una posizione di evidente contrasto. La differenza è più che la luce e le tenebre, più che l’inferno e il paradiso. È palese che si è divenuti più servi di Satana e del suo peccato, anziché servi della luce, della verità, della giustizia, del pensiero di Cristo. I servi di Gesù devono limitarsi solamente a dire cosa Cristo chiede e a mostrare come si vive nella Parola di Cristo. Loro sono testimoni di Gesù.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che nessun ministro di Cristo diventi ministro di Satana.