vangelo del giorno

Gesù vide un uomo, chiamato Matteo

21 SETTEMBRE (Mt 9,9-13)

Il mistero di una vocazione è tutto racchiuso nel cuore di Dio. Le scelte del Signore sono veramente arcane, incomprensibili, indecifrabili. Nel mistero di una vocazione non tutto però dipende da Dio. Dio sceglie. Spetta poi all’uomo rispondere con pronta obbedienza e perenne ascolto della voce di colui che lo ha scelto.

La vocazione non avviene solo al momento della chiamata iniziale. Il chiamato da Dio è ogni giorno, ogni attimo chiamato dal suo Signore. È in questa perennità di chiamata che la vocazione si vive. Il nostro errore è pensare che Dio chiami solo all’inizio e poi tutto avviene per il nostro cuore, la nostra intelligenza, le nostre forze, i nostri desideri.

Nell’Antico Testamento vi sono molte chiamate: Noè, Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe, Mosè, Giosuè, i Giudici, Samuele. Con Aronne nasce il sacerdozio ministeriale. Solo Aronne e i suoi figli sono chiamati da Dio. Tutti gli altri sono sacerdoti per discendenza. Così anche dopo Davide, tutti i re di Giuda sono per discendenza. I Re di Israele invece sorgono anche per vocazione e per rivolte.

I chiamati da Dio sono solo i profeti. Ogni vocazione profetica è particolare, singolare, unica. Ecco ad esempio come il Signore chiama Osea e cosa gli comanda. Questo profeta nella sua stessa vita è rivelazione del rapporto di Dio con il suo popolo.

Parola del Signore rivolta a Osea, figlio di Beerì, al tempo di Ozia, di Iotam, di Acaz, di Ezechia, re di Giuda, e al tempo di Geroboamo, figlio di Ioas, re d’Israele. Quando il Signore cominciò a parlare a Osea, gli disse: «Va’, prenditi in moglie una prostituta, genera figli di prostituzione, poiché il paese non fa che prostituirsi allontanandosi dal Signore». Egli andò a prendere Gomer, figlia di Diblàim: ella concepì e gli partorì un figlio. E il Signore disse a Osea: «Chiamalo Izreèl, perché tra poco punirò la casa di Ieu per il sangue sparso a Izreèl e porrò fine al regno della casa d’Israele. In quel giorno io spezzerò l’arco d’Israele nella valle di Izreèl». La donna concepì di nuovo e partorì una figlia e il Signore disse a Osea: «Chiamala Non-amata, perché non amerò più la casa d’Israele, non li perdonerò più. Invece io amerò la casa di Giuda e li salverò nel Signore, loro Dio; non li salverò con l’arco, con la spada, con la guerra, né con cavalli o cavalieri». Quando ebbe svezzato Non-amata, Gomer concepì e partorì un figlio. E il Signore disse a Osea: «Chiamalo Non-popolo-mio, perché voi non siete popolo mio e io per voi non sono (Os 1,1-9).

La vocazione appartiene al grande mistero della libertà di Dio. Oggi Gesù passa e chiama un pubblicano e ne fa un suo discepolo. Non è il mondo che deve comprendere o accettare questa volontà di Dio. È il chiamato che deve mettersi al servizio del Signore per compiere l’opera del ritorno della verità e della grazia sulla nostra terra.

Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Come Osea anche Matteo manifesta nella sua vita il vero rapporto che sempre deve regnare tra Dio ed ogni altro uomo. Gli amici di Matteo, peccatori come lui, vedono la vera relazione di Dio con il suo popolo, che è di perdono, misericordia, pietà, compassione, ma anche di vocazione, chiamata, missione nuova e si accostano a Cristo. La vita del chiamato è rivelazione, manifestazione di Dio nella storia. Il cambiamento di missione è già presentazione della verità di Dio. Il Dio di Gesù Cristo non è il Dio dei farisei, degli scribi, dei sommi sacerdoti. Gesù presenta all’uomo un Dio che ama il peccatore e lo vuole tutto nel suo cuore. Ci rivela un Dio che non vede il passato di un uomo, ma il suo futuro nella sua grazia e verità.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci manifestazione di Dio.