vangelo del giorno

 Gli domandavano un segno dal cielo

7 MARZO (Lc 11,14-23)

Il segno di Dio non è prova di onnipotenza, è invece via di conversione, ritorno a Dio, inserimento nella legge della verità e della giustizia, aiuto perché l’uomo si apra alla piena volontà del suo Signore. Il segno è una particolare grazia, frutto della bontà misericordiosa del suo Signore, il quale attraverso la via del visibile vuole introdurre la sua creatura nel suo mistero invisibile. Il Libro della Sapienza tratta con ampia argomentazione il ruolo e il valore del segno nell’economia della salvezza.

Tu, essendo giusto, governi tutto con giustizia. Consideri incompatibile con la tua potenza condannare chi non merita il castigo. La tua forza infatti è il principio della giustizia, e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende indulgente con tutti. Mostri la tua forza quando non si crede nella pienezza del tuo potere, e rigetti l’insolenza di coloro che pur la conoscono. Padrone della forza, tu giudichi con mitezza e ci governi con molta indulgenza, perché, quando vuoi, tu eserciti il potere. Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini, e hai dato ai tuoi figli la buona speranza che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento. Se infatti i nemici dei tuoi figli, pur meritevoli di morte, tu hai punito con tanto riguardo e indulgenza, concedendo tempo e modo per allontanarsi dalla loro malvagità, con quanta maggiore attenzione hai giudicato i tuoi figli, con i cui padri concludesti, giurando, alleanze di così buone promesse! Mentre dunque correggi noi, tu colpisci i nostri nemici in tanti modi, perché nel giudicare riflettiamo sulla tua bontà e ci aspettiamo misericordia, quando siamo giudicati. Perciò quanti vissero ingiustamente con stoltezza tu li hai tormentati con i loro stessi abomini. Essi si erano allontanati troppo sulla via dell’errore, scambiando per dèi gli animali più abietti e più ripugnanti, ingannati come bambini che non ragionano. Per questo, come a fanciulli irragionevoli, hai mandato un castigo per prenderti gioco di loro. Ma chi non si lascia correggere da punizioni derisorie, sperimenterà un giudizio degno di Dio. Infatti, soffrendo per questi animali, s’indignavano perché puniti con gli stessi esseri che stimavano dèi, e capirono e riconobbero il vero Dio, che prima non avevano voluto conoscere. Per questo la condanna suprema si abbatté su di loro. (Sap 12,15-27).
Dio sempre tratta l’uomo da uomo. L’uomo è fatto di materia e di spirito, di corpo e di anima, di realtà visibile e invisibile. Attraverso il visibile lui afferra l’invisibile e per la via dei sensi coglie ciò che è infinitamente oltre di essi. Dio è infinitamente oltre i sensi dell’uomo. Questi neanche potrebbero coglierlo, mai lo afferrerebbero se Lui non si manifestasse attraverso segni, miracoli, prodigi; se Lui non rivelasse la sua verità.

Gesù è venuto. Il suo grande amore gli fa compiere ogni genere di miracoli, vero segno della sua onnipotenza. Cosa chiedono i farisei e gli scribi? Che Lui mostri loro un segno dal cielo. Non chiedono un segno di amore verso l’uomo, ma un segno in sé, potente, grande, inequivocabile. Dio mai ha fatto un solo segno per mostrare la sua onnipotenza. Lui li ha sempre fatti per amore dell’uomo e per la sua liberazione e salvezza. Il segno mostra l’infinita misericordia del Signore per la sua creatura.

Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.

L’amore che libera, salva, redime, converte, apre alla fede è questo il segno che Gesù lascia come sua preziosa eredità a tutti i suoi discepoli. Altri segni ognuno può farseli da sé attraverso la sua fede. L’amore invece è segno da produrre per gli altri, sempre.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci ad amare.