Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente

 Quando un uomo decide di farsi grande, si può fare solo diavolo e Satana. Nel Paradiso Lucifero era l’Angelo che Dio aveva fatto luce purissima. Non vi era luce creata pari alla sua. Volle farsi grande, più grande, volle farsi Dio. Si fece diavolo. Divenne di tenebra. Perse la sua splendida luce. Questa è la sorte di coloro che vogliono farsi grandi da se stessi. Anche l’uomo, tentato per invidia da Satana, decise di farsi grande, immortale, come Dio, pari a Lui. Da essere per la vita divenne essere per la morte. Da persona creata per la comunione divenne singolarità incapace di creare un qualsiasi rapporto di amore e di unità con i propri simili.

Nonostante che Lucifero e il primo uomo abbiamo fallito, il primo divenendo tenebra al posto della luce e l’altro morte anziché vita, questa malattia ormai scorre nelle vene dell’uomo e contro di essa non vi sono farci umani, della terra. L’unico farmaco c’è, ma nessuno lo desidera, tutti lo sfuggono. Questo farmaco lo ha prescritto ai suoi discepoli il Medico Divino, Gesù Signore. È un farmaco speciale: prendere sempre l’ultimo posto. Se vi è scelta tra l’ultimo e l’ultimissimo, il discepolo di Gesù deve scegliere l’ultimissimo. Potrà fare questo se prenderà un altro farmaco che si chiama: amore per Cristo Gesù così grande da annientare se stesso, così come Cristo amò così tanto il Padre suo da annientarsi, annichilendosi in una obbedienza fino alla morte di croce, che è l’ultimissimo supplizio, il supplizi riservato ai non uomini.

È questo ora il comando del Signore. Satana volle prendere il posto di Dio. Il primo uomo volle essere come Dio. Ora Dio ci chiede di iniziare dal non essere considerati neanche uomini. Il Figlio suo questo ha fatto, Lui che è Dio, Figlio Eterno del Padre, Verbo fattosi carne per insegnare ad ogni uomo come si prende l’ultimo posto, come ci si annienta e ci sprofonda nell’essere di ciò che è considerato e visto come la non umanità. Perché il Signore vuole che ci collochiamo all’ultimo posto? Non certo per essere serviti, accolti, riveriti. Ma per metterci a servire tutti quelli che stanno sopra di noi. È veramente strana la logica del Vangelo: servire dall’ultimo posto. Ma è in questo servizio che il Padre ci innalza nella gloria, non però sulla terra, ma nell’eternità, nel suo Paradiso, nella sua casa. La gloria sarà in proporzione allo sprofondamento. Più ci si inabissa negli infimi degli infimi e più si è alzati in Dio.

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua (Lc 1,39-56).

La Vergine Maria lo afferma con chiarezza di Spirito Santo nel suo canto di lode per magnificare, esaltare, benedire, celebrare, glorificare il suo Signore. Lei non si è fatta in nulla. Si è tutta consegnata nelle mani del suo Signore. A Lui si è data, affidata. In Lui ha creduto. A Lui ha sempre obbedito. Lui il Signore e lei la serva, Lui il Dio e lei la sua creatura, Lui il Vasaio e lei l’umile argilla a cui il Signore dava forma secondo la sua divina volontà. Ecco come nasce il vero umanesimo. Da questa consegna piena al Padre dei Cieli. Gesù il vero uomo, l’uomo nuovo, non è stato fatto tutto dal Padre? Per amore del Padre non si fece forse l’ultimo degli ultimi? Attenzione! Non solo come vero uomo, ma anche come vero Dio. È stata la Persona del Figlio dell’Altissimo ad essere inchiodata in croce. È stato Dio a prendere l’ultimo posto. È stato Dio che si è annientato fino all’atroce e spietato e disumano supplizio. Questa umiltà ha fatto grande Cristo Gesù. Questa umiltà ha fatto grande la Madre del Figlio dell’Altissimo. Chi vuole costruire sulla terra il vero umanesimo ora sa cosa deve fare. Non può imitare né Satana e né il primo uomo. Deve imitare Cristo Gesù e la Madre sua. Loro sono grandi perché posti da Dio all’ultimo posto. Dall’ultimo posto hanno amato, servito, accudito l’umanità. Cristo Gesù dall’ultimo posto ha redento il mondo e la Madre sua è la prima collaboratrice del Figlio nell’opera della salvezza e della redenzione. Quanti vogliono il primo posto, costruiranno un umanesimo diabolico e satanico, mai cristiano e mariano. Non sono fatti da Dio, ma da se stessi. Per legge eterna nessuno si potrà mai fare. Tutti dobbiamo essere fatti da Dio.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci l’ultimo posto dal quale servire.