HO POSTO IL MIO SPIRITO SU DI LUI

LUNEDÌ 6 APRILE (Is 42,1-7)

Il Padre dall’eternità, nell’eternità, per l’eternità vive di comunione eterna con il Figlio e lo Spirito Santo. Così anche il Figlio e lo Spirito Santo vivono di comunione eterna, l’uno nell’altro e insieme nel Padre, per il Padre. L’uomo è stato creato ad immagine e a somiglianza del suo Creatore e Signore, che è mistero di unità e trinità, unità nella natura divina, trinità nelle persone. Dio è uno, ma in questa unità eterna di natura sussistono il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. Come il Padre nulla compie se non per Cristo e lo Spirito Santo, così il Figlio nulla compie se non per il Padre nello Spirito Santo. Il Figlio si fa carne, il Padre lo manda come nostro Messia, Redentore, Salvatore, Luce, Vita eterna, Giustizia, Verità, Amore. Dovendo Lui manifestare tutto il Padre, potrà compiere questa missione solo nella potenza di tutto lo Spirito Santo. Tutto lo Spirito si posa sulla sua umanità. È una necessità di obbedienza alla volontà del Padre. Il profeta Isaia così annuncia questo grande mistero: “Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi. Il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l’orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare. In quel giorno avverrà che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa” (Is 11,1-10). Con la potenza dello Spirito del Signore che si posa su di Lui, Gesù potrà compiere tutta l’opera che il Padre gli ha comandato.

«Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento». Così dice il Signore Dio, che crea i cieli e li dispiega, distende la terra con ciò che vi nasce, dà il respiro alla gente che la abita e l’alito a quanti camminano su di essa: «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».

Nessuno potrà compiere le opere del Padre se lo Spirito del Signore non è su di Lui: “Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di grazia del Signore, per consolare tutti gli afflitti, per dare agli afflitti di Sion una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell’abito da lutto, veste di lode invece di uno spirito mesto. Essi si chiameranno querce di giustizia, piantagione del Signore, per manifestare la sua gloria. Riedificheranno le rovine antiche, ricostruiranno i vecchi ruderi, restaureranno le città desolate, i luoghi devastati dalle generazioni passate. Ci saranno estranei a pascere le vostre greggi e figli di stranieri saranno vostri contadini e vignaioli. Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore, ministri del nostro Dio sarete detti” (Is 61,1-6). Si posa lo Spirito, rimane lo Spirito, si agisce nello Spirito, iniziano a nascere i nuovi cieli e la nuova terra. È il miracolo dello Spirito.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano agisca sempre dallo Spirito Santo.