I discepoli perciò se ne tornarono di nuovo a casa
Maria di Magdala cerca Cristo Gesù. Il suo corpo deve ricevere gli ultimi preparativi in vista della sua sepoltura. Bisogna completare l’opera lasciata a metà il giorno della morte, a causa del sabato, che vietava ogni lavoro. Si reca di buon mattino al sepolcro. Esso è vuoto. Il corpo di Gesù non si trova in esso. In più anche la pietra è stata tolta. Corre dai discepoli perché venga aiutata nella sua ricerca. Pietro e Giovanni corrono. Raggiungono il sepolcro. Scrutano ogni cosa. Giovanni giunge anche a credere che il Signore è risorto. Se ne tornano a casa, lasciando Maria di Magdala nella sua solitudine di fede e di amore. Lei era corsa da loro per avere un qualche aiuto, ma invano. Ai due discepoli basta quanto hanno visto. A Maria questo però non basta. Lei ha bisogno di altro per nutrire il suo cuore. Continua a cercare.
Maria di Magdala ci rivela così una grande verità. Ciò che nella fede basta per uno non sempre è sufficiente per un altro. Ogni cuore ha la misura della sua fede e del suo amore. Ogni cuore va aiutato a cercare secondo la sua misura. Invece Giovanni e Pietro, poiché ancora non sufficientemente formati sia nella fede che nell’amore, pensano che la misura sia unica. Ciò che è stato sufficiente a loro per credere – un sepolcro vuoto bene ordinato – deve bastare anche per Maria. Loro sono giunti alla fede nella risurrezione, anche Maria vi può giungere. Loro se ne possono andare. Il loro compito è finito. Invece non è finito per nulla. Un compito finisce quando l’altro giunge alla pace del suo cuore, perché la misura della sua ricerca si è colmata. Ma possono Pietro e Giovanni essere di aiuto a Maria se ancora sono privi dello Spirito Santo?
I due discepoli pensano con pensieri umani, non sono stati ancora illuminati, confortati, ricolmati di Spirito Santo. Camminano con i loro pensieri. Ma anche i pensieri più nobili e più santi di fede, senza lo Spirito del Signore, sono pensieri vani, inutili, in ordine alla fede da fondare negli altri cuori. Si parte della proprie verità, esigenze, mai dalle verità e dalle esigenze del cuore dell’altro che è sempre storico e sempre diverso dal nostro. La capacità di essere di aiuto per ogni cuore viene solo dallo Spirito di Dio. Più ci si immerge nello Spirito Santo e più Lui sarà nostra intelligenza, sapienza, fortezza, scienza, occhi, cuore, desiderio, volontà, perspicacia, lungimiranza. Sarà Lui che ci fa rispondere ad ogni cuore secondo le sue speciali, particolari, attuali esigenze. Senza lo Spirito di Dio, ogni cuore è uguale all’altro cuore.
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. I discepoli perciò se ne tornarono di nuovo a casa (Gv 20,1-10).
È lo Spirito Santo che ci dona quella sapienza viva che ci aiuta in ogni situazione e condizione. Spesso noi, poiché siamo senza lo Spirito, agiamo con scienza morta, sapienza morta, dottrina morta, teologia morta, morale morta, Vangelo morto, fede morta. È quella fede, verità, morale trasformata in norma universale, valida per ogni cuore. Ci dimentichiamo che ogni cuore è malato con speciale malattia, ma anche che cerca Dio con speciale, particolare desiderio. Il desiderio di Maria non è quello di Giovanni, quello di Pietro. Ai due discepoli un sepolcro vuoto basta. Per Maria, un sepolcro vuoto è un sepolcro vuoto. Nulla di più. Lei cerca Cristo, non la fede in Lui. Cerca Lui, non la sua Parola. Cerca Lui, non la sua risurrezione. Cerca Lui, non la comprensione delle Scritture. Che se ne fa di queste cose, senza aver trovato Lui?
Noi spesso cerchiamo invece la Parola, le Scritture, il Vangelo, la verità, la giustizia, la sana moralità, la teologia, la vera dottrina, il diritto, la norma, la regola, lo statuto, le disposizioni, l’ordine. Ma non cerchiamo Cristo. Non diamo Cristo. Il cuore resta vuoto. Manca quella relazione personale di amore che fa la relazione vera tra Cristo e noi. Maria non cerca la fede in Cristo, cerca Cristo. Questa la sostanziale differenza tra gli Apostoli e lei. Lei non avrà pace, non si fermerà finché non avrà trovato Cristo. Ogni altra cosa ha valore se troverà Lui, se non troverà Lui niente per il suo cuore ha valore. Manca il soggetto che dona valore ad ogni cosa. A che serve conoscere tutta la Scrittura e non avere Cristo? A che giova possedere tutta la teologia, la scienza, la dottrina e non avere Cristo? A che serve imporre tutte le norme di questo mondo e non avere Cristo? Diventano norme odiose. Con Cristo tutto si ama, perché si ama Lui. Maria in tal mondo è vero modello di autentica ricerca. Chi cerca Cristo, ha trovato tutto.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri cercatori di Cristo Gesù.