Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa

Leggiamo con attenzione, anzi come somma attenzione e intelligenza libera, non gravata cioè da pensieri della terra, quanto Gesù dice di se stesso: “In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero» (Mt 11,25-30). In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono» (Lc 10,21-24).

Ora leggiamo, sempre con intelligenza semplice, lineare e con sapienza scevra da ogni condizionamento umano quanto Paolo e l’intera creazione celeste gridano sempre su Gesù Signore: “Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo – dico la verità, non mentisco –, maestro dei pagani nella fede e nella verità” (1Tm 2,5-7). “Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi, e cantavano un canto nuovo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue, uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e hai fatto di loro, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti, e regneranno sopra la terra». E vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce: «L’Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione». Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano: «A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli». E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si prostrarono in adorazione” (A p 5,6-14).

Ora personalmente ognuno si chieda: “Queste Parole di Gesù, di Paolo, dell’intera creazione celeste, Angeli e uomini, sono vere o sono false? Sono particolari o universali? Riguardano un uomo o tutti gli uomini? Sono per un popolo o per tutti i popoli? Sono temporanee o eterne? Sono per una religione o per tutte le religioni? Sono pensiero di uomini o pensiero e consiglio eterno del Padre? Sono un genere letterario senza alcuna verità, oppure sono la verità dell’intero universo?”. Dalla risposta che ognuno si dona, dipenderà tutta la sua vita nel tempo e nell’eternità, in relazione a se stesso e al mondo intero, nei confronti di Dio e degli uomini.

Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui (Gv 3,31-36).

Chi risponde che queste Parole sono un misero e sconclusionato genere letterario, può dormire sonni tranquilli. Può operare qualsiasi cosa. Può inventarsi qualsiasi religione, qualsiasi morale, può commettere qualsiasi peccato, può serenamente vivere una vita come gli pare. Se invece queste Parole sono di valore universale ed eterno, allora Cristo Gesù deve essere collocato al centro della storia, della vita, della religione, della verità, della giustizia, di ogni relazione dell’uomo con l’uomo. Tutto è dalla fede o non fede in queste Parole. Senza la fede in queste Parole, si può essere cristiani e non cristiani. Nulla cambia. Ogni religione è uguale ad ogni altra religione. Se però queste parole sono vere, allora ogni altra religione può divenire vera solo se accoglie Cristo come sua verità, grazia, giustizia, vita eterna, sapienza, redenzione, giustificazione, salvezza. Se queste Parole sono vere, senza Cristo tutto è falso in eterno.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di purissima fede in queste Parole.