IL SIGNORE PERDONÒ I SUOI PECCATI

VENERDÌ 7 FEBBRAIO (Sir 47,2-13)

Il Libro del Siracide si conclude con una “valutazione secondo verità nello Spirito Santo” degli uomini che hanno fatto la storia del popolo del Signore. Vengono messe in luce le loro virtù preclare: “Facciamo ora l’elogio di uomini illustri, dei padri nostri nelle loro generazioni. Il Signore li ha resi molto gloriosi: la sua grandezza è da sempre. Signori nei loro regni, uomini rinomati per la loro potenza, consiglieri per la loro intelligenza e annunciatori nelle profezie. Capi del popolo con le loro decisioni e con l’intelligenza della sapienza popolare; saggi discorsi erano nel loro insegnamento. Inventori di melodie musicali e compositori di canti poetici. Uomini ricchi, dotati di forza, che vivevano in pace nelle loro dimore. Tutti costoro furono onorati dai loro contemporanei, furono un vanto ai loro tempi. Di loro, alcuni lasciarono un nome, perché se ne celebrasse la lode. Di altri non sussiste memoria, svanirono come se non fossero esistiti, furono come se non fossero mai stati, e così pure i loro figli dopo di loro. Questi invece furono uomini di fede, e le loro opere giuste non sono dimenticate. Nella loro discendenza dimora una preziosa eredità: i loro posteri. La loro discendenza resta fedele alle alleanze e grazie a loro anche i loro figli. Per sempre rimarrà la loro discendenza e la loro gloria non sarà offuscata. I loro corpi furono sepolti in pace, ma il loro nome vive per sempre. I popoli parlano della loro sapienza, l’assemblea ne proclama la lode” (sir 44,115). Uno di questi uomini illustri è senz’altro Davide. Il suo elogio finisce ricordando la grande misericordia del Signore e il perdono consesso per i suoi peccati. Ma Davide è sempre e tutto un frutto della grande benedizione del suo Dio. È il Signore che lo ha preso da dietro il gregge ed è il Signore che ha fatto di lui un grande re. È il Signore che ha avuto pietà di lui, manifestandogli tutta la sua benevolenza. Con lui il Signore è stato oltremodo grande nel perdono.

Come dal sacrificio di comunione si preleva il grasso, così Davide fu scelto tra i figli d’Israele. Egli scherzò con leoni come con capretti, con gli orsi come con agnelli. Nella sua giovinezza non ha forse ucciso il gigante e cancellato l’ignominia dal popolo, alzando la mano con la pietra nella fionda e abbattendo la tracotanza di Golia? Egli aveva invocato il Signore, l’Altissimo, che concesse alla sua destra la forza di eliminare un potente guerriero e innalzare la potenza del suo popolo. Così lo esaltarono per i suoi diecimila, lo lodarono nelle benedizioni del Signore offrendogli un diadema di gloria. Egli infatti sterminò i nemici all’intorno e annientò i Filistei, suoi avversari; distrusse la loro potenza fino ad oggi. In ogni sua opera celebrò il Santo, l’Altissimo, con parole di lode; cantò inni a lui con tutto il suo cuore e amò colui che lo aveva creato. Introdusse musici davanti all’altare e con i loro suoni rese dolci le melodie. Conferì splendore alle feste, abbellì i giorni festivi fino alla perfezione, facendo lodare il nome santo del Signore ed echeggiare fin dal mattino il santuario. Il Signore perdonò i suoi peccati, innalzò la sua potenza per sempre, gli concesse un’alleanza regale e un trono di gloria in Israele.

La storia di Davide è severo ammonimento per ogni altro uomo. Essa ci rivela come è facile cadere nel peccato, nella disobbedienza, nella trasgressione dei comandamenti. Un solo sguardo impudico, impuro, lussurioso e si è all’istante adulteri e omicidi. Un solo pensiero di superbia e per nostra colpa muoiono settantamila persone. La misericordia di Dio è grande, ma il male da noi operato nella storia produce morte, guerre, devastazioni, carestie, peste. Oggi a causa del peccato c’è una guerra non dichiarata che ogni giorno miete vittime. Le molte prefiche sempre intonano il loro lamento, ma nessuno vuole sradicare l’albero che questi mali produce che è il peccato dell’uomo. Di certo Davide ha fatto tanto bene per il suo popolo, ma anche i suoi peccati hanno causato un grandissimo danno. La misericordia del Signore perdona la colpa, ma non cancella le conseguenze e i frutti prodotti dalla trasgressione e dalla disobbedienza. Da queste verità nasce per ogni uomo l’obbligo di rimanere sempre nella Legge del Signore. Se si esce dalla Legge, le conseguenze saranno dolorose e non solo per noi, ma per tutta l’umanità. Un solo peccato di un uomo ha tanta potenza di morte da distruggere la terra. Adamo pecca e tutta l’umanità è nella morte. Davide pecca e tutto il suo popolo è nella guerra. Davide ancora pecca e la peste si diffonde in mezzo ai figli del suo regno. Questa è storia, non fantasia e neanche immaginazione.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci rimanere sempre nella Legge del nostro Dio.