Il suo regno non avrà fine – Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?

05 Maggio
Il suo regno non avrà fine

Dio è re del cielo e della terra, delle cose visibili e invisibili. Al Figlio suo il Padre darà un duplice regno. Gli darà il regno di Davide, ma anche il suo regno: “E regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Il Messia viene rivestito di una duplice missione: restaurare la capanna di Davide che è caduta, inglobandola nel più grande regno che è quello universale di Dio. Non è il regno di Dio che dovrà divenire regno di Davide. È invece il regno di Davide che dovrà divenire regno di Dio. È il particolare che dovrà essere inglobato dall’universale, non l’universale che dovrà essere divorato dal particolare. Sul regno di Davide le profezie dell’Antico Testamento sono esplicite, evidenti.

Giuda, ti loderanno i tuoi fratelli; la tua mano sarà sulla cervice dei tuoi nemici; davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre. Un giovane leone è Giuda: dalla preda, figlio mio, sei tornato; si è sdraiato, si è accovacciato come un leone e come una leonessa; chi lo farà alzare? Non sarà tolto lo scettro da Giuda né il bastone del comando tra i suoi piedi, finché verrà colui al quale esso appartiene e a cui è dovuta l’obbedienza dei popoli. Egli lega alla vite il suo asinello e a una vite scelta il figlio della sua asina, lava nel vino la sua veste e nel sangue dell’uva il suo manto; scuri ha gli occhi più del vino e bianchi i denti più del latte (Gen 49,6-12).

«Oracolo di Balaam, figlio di Beor, oracolo dell’uomo dall’occhio penetrante, oracolo di chi ode le parole di Dio e conosce la scienza dell’Altissimo, di chi vede la visione dell’Onnipotente, cade e gli è tolto il velo dagli occhi. Io lo vedo, ma non ora, io lo contemplo, ma non da vicino: una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele, spacca le tempie di Moab e il cranio di tutti i figli di Set; Edom diverrà sua conquista e diverrà sua conquista Seir, suo nemico, mentre Israele compirà prodezze. Uno di Giacobbe dominerà e farà perire gli scampati dalla città» (Num 24,15-19).

Ora dunque dirai al mio servo Davide: Così dice il Signore degli eserciti: “Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa. Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno per sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. Se farà il male, lo colpirò con verga d’uomo e con percosse di figli d’uomo, ma non ritirerò da lui il mio amore, come l’ho ritirato da Saul, che ho rimosso di fronte a te. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”». Natan parlò a Davide secondo tutte queste parole e secondo tutta questa visione (2Sam 7.8-17).

Quello che Gesù dovrà rendere esplicito, evidente è la conversione sia del regno di Davide che di ogni altro regno esistente sulla terra al regno universale di Dio. Nel regno universale si entra per conversione, non per nascita, non per eredità, non per privilegi. Sul regno eterno di Dio ecco cosa annunzia la profezia di Daniele. In questo regno si entra per chiamata.

Il re Nabucodònosor a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano in tutta la terra: «Abbondi la vostra pace! Mi è parso opportuno rendervi noti i prodigi e le meraviglie che il Dio altissimo ha fatto per me. Quanto sono grandi i suoi prodigi e quanto potenti le sue meraviglie! Il suo regno è un regno eterno e il suo dominio di generazione in generazione» (Dn 3,98-100).

Cristo Gesù viene. È Lui il Re ed è in Lui il regno eterno di Dio, è anche Lui il re eterno. Lui viene da Dio e da Davide. Davide ora deve divenire tutto da Lui. Davide gli ha dato vita secondo la carne. Lui deve dare a Davide vita secondo lo Spirito. Se Davide non si converte a Lui, rimarrà fuori dal regno di Dio, perché è in Lui che il regno si edifica e si costruisce. Questa verità va gridata ad ogni uomo: nessuno per natura è regno universale di Dio. Lo si è per grazia.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci la verità del regno di Dio.

Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?

Noi sappiamo che Maria è piena di grazia e di Spirito Santo. Nello Spirito Santo, per grazia, Lei sa che le modalità sono essenziali per compiere la volontà di Dio. Se si sbagliano modalità, mai si potrà compiere ciò che Dio vuole. Potrà Lei sbagliare nelle modalità? Mai. Manderebbe in fallimento la missione che il Signore le sta chiedendo. Ecco allora che si comprende la richiesta di Maria: “Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”. Tu mi chiedi di essere Madre, me lo chiedi oggi. Oggi devo essere madre. Dal momento che non conosco uomo, non posso oggi conoscere uomo, come avverrà questo? Cosa ha stabilito il Signore per me? Quali sono le modalità da Lui scelte?

Noi sappiamo che Abramo, lasciandosi interpretare la promessa da Sara, si fece il figlio dalla schiava. Sappiamo anche le sofferenze provocate da questa sua errata comprensione della promessa del Signore. Maria non potrà sbagliare. Lei dovrà essere tutta e sempre dalla volontà di Dio. Non può consigliarsi con altri. Altri mai potranno conoscere la volontà di Dio su di lei.

Dopo tali fatti, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande». Rispose Abram: «Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Elièzer di Damasco». Soggiunse Abram: «Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede». Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia (Gen 15,1-5).

Sarài, moglie di Abram, non gli aveva dato figli. Avendo però una schiava egiziana chiamata Agar, Sarài disse ad Abram: «Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere figli». Abram ascoltò l’invito di Sarài. Così, al termine di dieci anni da quando Abram abitava nella terra di Canaan, Sarài, moglie di Abram, prese Agar l’Egiziana, sua schiava, e la diede in moglie ad Abram, suo marito. Egli si unì ad Agar, che restò incinta. Ma, quando essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non contò più nulla per lei (Gen 16,1-4).

Né si deve pensare ad un voto di verginità da parte di Maria. Sappiamo che Lei è già promessa sposa. È già quasi pronta per sposare Giuseppe. Sappiamo anche che per Legge divina ogni voto di una ragazza fatto prima del matrimonio poteva essere sciolto dallo sposo subito dopo il matrimonio. Necessariamente siamo chiamati a pensare che Maria voglia sapere come obbedire all’Angelo, senza mettere nulla di suo, neanche un pensiero di un attimo.

Il marito può ratificare e il marito può annullare qualunque voto e qualunque giuramento, per il quale ella sia impegnata a mortificarsi. Ma se il marito, con il passare dei giorni, non dice nulla in proposito, egli ratifica così tutti i voti di lei e tutti gli obblighi da lei assunti; li ratifica perché non ha detto nulla a questo proposito quando ne ha avuto conoscenza. Ma se li annulla qualche tempo dopo averne avuto conoscenza, porterà il peso della colpa della moglie”» (Cfr. Num 30,1-17).

Io sono vergine. Tu mi chiedi di essere madre. Cosa dovrò fare? Quali vie dovrò percorrere? Secondo quali modalità agire? Quali sono le indicazioni del mio Signore? La volontà di Dio va fatta secondo la volontà di Dio. Mai si potrà fare la volontà di Dio secondo la volontà dell’uomo. Tutti i grandi mali della religione e della fede, del Vangelo e della verità, della rivelazione e della Parola hanno un solo nome: fare la volontà di Dio secondo la volontà e l’intelligenza dell’uomo. Maria oggi ci dona un insegnamento che dovrà rimanere norma eterna per tutta la Chiesa, per ogni suo figlio, per ogni altro uomo. Chi vuole fare la volontà di Dio sempre deve chiedere al Signore che gli manifesti anche le modalità per la sua realizzazione storica. La Vergine Maria è donna saggia, intelligente. Non decide da se stessa cosa fare. Si pone tutta nella divina volontà.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a vivere la Parola dalla Parola.