La custodiscono e producono frutto con perseveranza

La vita nuova è quella eterna, la vita che scorre nel seno della Beata Trinità. Attraverso il Carro della Parola accolta e vissuta, ricolmandosi nella Chiesa di grazia e verità, divenendo ogni giorno vero corpo di Cristo, guidato e mosso dallo Spirito del Signore, l’uomo diviene vita eterna in mezzo ai suoi fratelli, anzi si fa dono di vita eterna per l’intera umanità. Ma tutto questo non può avvenire se non ci si nutre giorno per giorno, anzi attimo per attimo di Parola di Vangelo. È facile sapere per un cristiano se lui è vita eterna per il mondo. Basta prendere il Vangelo in mano. Aprirlo. Leggere una sola Parola. Se quella Parola non è ancora vissuta, Noi non siamo pienamente vita eterna. Manca la completezza della Parola. Se poi sono tutte le Parola del Vangelo che non vengono vissute, allora si è morte per il mondo e non vita. Non ci si può ingannare. La verifica è semplice. Basta essere onesti con se stessi.

Per essere onesti con se stessi, prima di tutto si deve essere onesti con il Signore. Qual è questa onestà? È credere che solo nella sua Parola è la vera nostra umanità, il nostro vero umanesimo. Chi crede che inseguendo parole di uomini possa costruire vero umanesimo, è disonesto con il suo Signore, necessariamente sarà disonesto con gli uomini. L’onestà verso Dio va insegnata e chi deve insegnarla è il predicatore del Vangelo, il suo seminatore. È Lui che prima di tutto deve essere convinto che solo nella Parola di Dio è la vita dell’umanità. Lui convinto, deve convincere nello Spirito Santo che fuori della Parola non c’è vita, ma morte. Se non c’è vita fuori della Parola di Dio, non c’è neanche crescita. Vi è una crescita nella morte, ma non certo nella vita. Il predicatore del Vangelo è obbligato dal Vangelo a convincere nella verità di esso. La forza della sua convinzione è lo Spirito Santo che lui porta in sé e che lo muove.

Poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano.

Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza (Lc 8,4-15).

Più l’umanità entra nella Parola più essa cresce in umanità vera, in umanità secondo Dio. Più essa si allontana dalla Parola, più decresce, incamminandosi e perseguendo vie di morte, non solo fisica, ma soprattutto spirituale, generatrice di ogni morte: politica, sociale, economica, finanziaria. Quando muore lo spirito dell’uomo, perché non vivificato dall’Autore Eterno di ogni vita, ogni altra forma di vita scompare. Regnano nel mondo idolatrie e immoralità. Ma queste cose sono sorgenti di ogni morte, mai esse produrranno un solo frutto di vita. Non possono. Il frutto di vita è prodotto da colui che accoglie la Parola, la custodisce nel suo cuore, vive di essa e per essa. Chi accoglie la Parola deve rimane perennemente nella Parola, se vuole produrre frutti di vita. Se esce dalla Parola, i suoi frutti saranno di morte. Qualsiasi cosa faccia, fuori della Parola non c’è vita. Dio ha deciso dall’eternità che la vita dell’uomo sia solo nella Parola.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a produrre solo frutti di Parola.