Lasciate che i bambini vengano a me

Il primo comando dato da Dio ad Abramo stabiliva che dall’ottavo giorno tutti i figli maschi nella sua discendenza fossero circoncisi, entrassero cioè nella sua alleanza. Per la circoncisione si diveniva figli della promessa, eredi della benedizione, portatori della vera speranza.

Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione. Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso tra voi ogni maschio. Vi lascerete circoncidere la carne del vostro prepuzio e ciò sarà il segno dell’alleanza tra me e voi. Quando avrà otto giorni, sarà circonciso tra voi ogni maschio di generazione in generazione, sia quello nato in casa sia quello comprato con denaro da qualunque straniero che non sia della tua stirpe. Deve essere circonciso chi è nato in casa e chi viene comprato con denaro; così la mia alleanza sussisterà nella vostra carne come alleanza perenne. Il maschio non circonciso, di cui cioè non sarà stata circoncisa la carne del prepuzio, sia eliminato dal suo popolo: ha violato la mia alleanza» (Gen 17,9-14). Il Signore diceva: «Devo io tenere nascosto ad Abramo quello che sto per fare, mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? Infatti io l’ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui a osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il Signore compia per Abramo quanto gli ha promesso» (Gen 18,16-21).

Il padre nell’Antica Alleanza è colui che deve insegnare ai figli a camminare secondo Dio, nella sua volontà, seguendo la sua Legge. Il padre è il maestro che dona al figlio la vera sapienza che dovrà governare tutti i suoi giorni. È come se vi fosse una duplice generazione. Nel seno della moglie il padre genera il figlio alla vita secondo la carne. Nel seno della sapienza, o versando il seme della sapienza nella sua anima e nel suo spirito, il padre genera il figlio nello spirito. Lo fa vero figlio di Dio perché lo fa divenire vero figlio sapienza. Lo fa nascere dalla sapienza divina alla vita di Dio, che si dovrà manifestare in lui e per mezzo di lui risplendere nel mondo. Il figlio generato come figlio di Dio per mezzo della sapienza manifesta al mondo la verità di Dio, percorrendo la via dei suoi comandamenti. Per lui si conosce Dio.

Viene Gesù. Non si diviene eredi della benedizione per la circoncisione. Si diviene eredi della benedizione eterna per mezzo della nascita da acqua e da Spirito Santo.

Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito» (Gv 3,1-8).

Può un padre, una madre portare i suoi bambini a Gesù fin dalla più tenera età? Gesù risponde che si possono portare. Anzi dice: “Lasciate che i bambini vengano a me. Non glielo impedite”.

Gli presentavano anche i bambini piccoli perché li toccasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano. Allora Gesù li chiamò a sé e disse: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come l’accoglie un bambino, non entrerà in esso» (Lc 18,15-17).

Un padre e una madre possono, per diritto divino, portare i loro bambini a Gesù. Possono farli nascere da acqua e da Spirito Santo. Possono farli accostare all’Eucaristia. Possono permettere che vengano ricolmati di Spirito Santo. Il mondo pagano e ateo volendo distruggere questo diritto divino, dice e dichiara che spetta alla singola persona decidere quando sarà grande, se vuole o non vuole andare a Cristo. I genitori non hanno questo diritto. Diciamo fin da subito che il bambino non è un animale, al quale si deve dare solo il nutrimento materiale. Il bambino possiede uno spirito da formare ed è lo stesso “Stato” che obbliga alla formazione, condannando i genitori che disobbediscono o trascurano questa disposizione di legge. Poiché per il pagano ateo il bambino è senz’anima, ad essa non va dato alcun nutrimento. Le conseguenze sono disastrose. Quando un ragazzo cresce nel male, consacrando ad esso la sua vita, perché privo di ogni grazia divina, il suo futuro rimane compromesso per sempre. Dare all’anima la pienezza della vita è fare di un uomo un vero uomo. Ma il mondo ateo così non vuole. Preferisce che un uomo si consacri interamente al male, anziché divenire vero uomo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la più pura verità dell’anima.