Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore

Ogni uomo da Dio è un chiamato alla salvezza in Cristo Gesù. Lo rivela San Paolo a Timoteo: “Raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo – dico la verità, non mentisco –, maestro dei pagani nella fede e nella verità” (1Tm 2,1-7). La salvezza di Dio, la sua verità, la redenzione e ogni altro dono di grazia non sono solo per Cristo, ma anche sono in Cristo e con Cristo. Si è in Cristo, si è in Dio, si è nella salvezza di Dio. Non si è in Cristo, non si è in Dio, non si è nella sua redenzione. La verità del Padre è Cristo. La verità di Cristo è il Padre. La nostra verità è nel Padre se in Cristo. È in Cristo se è nel Padre. Cristo e il Padre sono inseparabili in eterno. Cristo Gesù ci dona lo Spirito Santo perché anche noi, nella sua comunione eterna, diveniamo inseparabili dal Padre e dal Figlio.

Se ogni uomo da Dio è chiamato alla conoscenza di Cristo, perché Gesù dice: “Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore”? Quando non si è parte delle pecore di Gesù? Quando si smette di esserlo? Si diviene parte delle pecore di Cristo Signore con la fede nella sua Parola. La Parola ci rivela la sua verità. Si accoglie la Parola. Si crede nella verità di Cristo, si diviene sue pecore. Vi è un’abissale differenza tra qualsiasi maestro umano e Cristo Gesù. Del maestro umano si prende il suo pensiero. Si lascia il maestro. A volte neanche lo si conosce fisicamente. Nulla si sa della sua vita. Di Gesù a noi non è chiesto di prenderci la sua Parola, ma di prendere Lui. Con Lui dobbiamo divenire una sola vita, in Lui un solo sacrificio, per Lui una sola offerta al Padre, non però con unione morale, bensì reale, spirituale, soprannaturale. Con Lui dobbiamo essere un solo corpo, una sola vita. I Giudei non sono parte delle pecore di Gesù non perché non siano stati chiamati alla salvezza che è in Cristo Gesù, ma perché hanno rifiutato la sua Parola, rinnegato la sua verità, giungendo al peccato contro lo Spirito Santo, avendo attribuito le sue opere al diavolo, nel cui nome egli agirebbe. Non è Dio che esclude dalla salvezza, ma è sempre l’uomo che si esclude. Quando un uomo si esclude da Cristo Gesù è segno che è il peccato che gli è di intralcio. Ma sempre il peccato intralcia il cammino verso Cristo Signore. Così la Lettera agli Ebrei: “Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo (Eb 12,1-3). Quando un uomo rifiuta Cristo, è sempre a causa del peccato che è nel suo corpo, nella sua anima, nel suo spirito.

Ricorreva allora a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola» (Gv 10,22-30).

Il cristiano è uno che professa una verità morale oppure un sistema di norme che domani gli garantiranno l’accesso alla vita eterna. Questo può avvenire e avviene con ogni altra religione. Nella fede cristiana religione e Cristo sono una cosa sola. Verità è Cristo una cosa sola. Vita eterna e Cristo una cosa sola. Redenzione e Cristo una cosa sola. Risurrezione e Cristo una cosa sola. Tempo e Cristo una cosa sola. Eternità e Cristo una cosa sola. Cristo e il Padre una cosa sola. Cristo e lo Spirito Santo una cosa sola. Sono una cosa sola inseparabili in eterno. È questo il motivo per cui è contraria alla fede cristiana, anzi distruttrice e demolitrice di essa, la teoria odierna che vorrebbe proclamare l’esistenza del “Dio unico per tutti i popoli”, senza Cristo e senza lo Spirito Santo. Oltre al fatto che questo “Dio unico” è un parto della mente umana e in più un falso storico oltre che un assurdo teologico, antropologico, religioso, morale – queste cose a noi non devono interessare – urge ricordare che è Cristo Gesù la verità, la grazia, la santità, la giustizia, il pensiero, la misericordia di Dio. Senza Cristo, il Dio unico, è un Dio inutile perché senza alcuna vera salvezza per noi. Ma sembra che oggi le menti di molti cristiani siano così confuse, da non poter neanche comprendere che il Dio unico li dichiara tutti falsi.

Madre di Gesù, Angeli, Santi, aiutaci a scegliere Gesù Signore, il solo unico nostro vero Dio.