Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani
Quanto Gesù opera il giorno della sua risurrezione, deve essere principio di azione per tutta la sua Chiesa. Nel Vangelo secondo Giovanni, prima Gesù dona pienezza di verità alla fede di Maria di Magdala. La fede è vera, piena, perfetta quando passa dalla verità alla Persona di Gesù Signore. Quando ci si lega alla Persona di Gesù e si vive di ascolto attuale, allora la nostra fede è perfetta, piena. Altrimenti è fede che non salva. È fede in delle verità, ma non in Cristo. La nostra fede non è in delle verità, ma in delle Persone. Queste Persone hanno un nome: Padre, Verbo Incarnato, Spirito Santo, Apostoli, discepoli del Signore, cristiani. Se un cristiano non è persona sulla quale si fonda la nostra fede, essa non è perfetta. O non è perfetta in noi, o non è perfetta in colui sul quale non si può fondare la nostra fede. Quando si passa dalla Persona ad una verità, la fede è sempre non piena, non vera, non buona.
La sera della risurrezione Gesù entra nel Cenacolo e non solo dona la verità della sua Persona, dona anche la verità ad ogni persona dei suoi Apostoli. Non dice loro la verità, la crea nel loro cuore, infondendo lo Spirito Santo. Prima gli Apostoli conoscevano – anche se in modo imperfetto, inadeguato – la verità di Cristo, ora essi sono costituiti verità di Cristo nel mondo. La verità di Cristo è la loro verità, la loro verità è verità di Cristo. Una sola verità unisce Cristo e i suoi Apostoli, allo stesso modo che una sola verità unisce Cristo e il Padre. Cristo e il Padre sono una cosa sola nello Spirito Santo. Cristo e gli Apostoli sono fatti una cosa sola nello Spirito Santo, che è lo Spirito di Cristo. Ma sarà sempre lo Spirito di Cristo che farà una sola verità Cristo e gli Apostoli. Ora spetta agli Apostolici fare una loro verità con ogni altro uomo. Essi e ogni altro uomo devono essere una sola verità. Ma è lo Spirito Santo da essi versato sugli uomini che farà gli apostoli e gli uomini una sola verità. Quando si è due verità, si è due falsità.
Questa legge vale sempre. Il papa e i vescovi devono essere una sola verità nella verità di cui garante è il papa. I vescovi e i presbiteri devono essere una sola verità nella verità di cui è garante il vescovo. Presbiteri e laici devono essere una sola verità nella verità di cui è garante il presbitero. Quando si è due verità, non una sola verità, allora si è semplicemente due falsità. Gli Apostoli e Tommaso non sono una sola verità. Non possono presentarsi al mondo come due verità: l’una che crede e l’altra che non crede in Cristo Risorto. Sarebbe un vero scandalo. Mai gli Apostoli potrebbero fare una sola verità con gli uomini, se essi stessi sono divisi. Gli Apostoli cercano di fare una sola verità con Tommaso, ma lui si rifiuta. Lui vuole toccare Cristo. Vuole mettere le sue mani al posto dei chiodi e il suo dito nel suo costato. Solo allora lui crederà. Può Gesù lasciare una comunità divisa nella sua verità. Sarebbe un vero disastro.
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome (Gv 29,19-31).
Gesù viene e crea l’unità nella verità. Ora gli Apostoli possono andare per il mondo a creare unità tra loro ed ogni altro uomo. Se la Chiesa vuole essere testimoniante, prima di ogni altra cosa deve creare unità nella verità tra i suoi figli. Il papa con i vescovi, i vescovi con i presbiteri, i presbiteri con i fedeli laici, i fedeli laici tra di essi, ma sempre legati ai presbiteri, ai sua volta legati ai vescovi, a sua volta legati al Papa. Dove questa unità nella verità non viene creata, viene disattesa, addirittura distrutta, non vi alcuna possibilità per la comunità di creare comunione con quanti ancora non credono. Creare questa unità è imperativo perenne. È legge che vale per ogni persona che dice di credere e di amare Gesù Signore. Purtroppo dobbiamo confessare che oggi è proprio questa unità che fa difetto. Ognuno vive con la sua verità. Essendo le verità molte, è segno che esse sono tutte falsità. La verità unisce. La falsità divide.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi fateci uniti nella verità di Gesù Signore.