vangelo del giorno

Nessuno che mette mano all’aratro

30 GIUGNO (Lc 9,51-62)

Nell’Antico Testamento il fuoco discendeva sulla terra per uccidere. Il fuoco discese su Sodoma e Gomorra. Discese anche su alcuni uomini per la loro distruzione su comando di Elia ed anche per bruciare l’offerta da lui fatta nella sfida contro di falsi profeti di Baal. Nella casa di Giobbe un fuoco divino discese dal Cielo per portare rovina e distruzione. Il fuoco era l’arma potente, invincibile del Signore. Alcuni passi della Scrittura Antica ci rivelano questa verità sul fuoco che cade dal cielo e distrugge.

Quand’ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore (Gen 19, 24). Ora il popolo cominciò a lamentarsi malamente agli orecchi del Signore. Li udì il Signore e il suo sdegno si accese e il fuoco del Signore divampò in mezzo a loro e divorò l’estremità dell’accampamento (Nm 11, 1). Il popolo gridò a Mosè; Mosè pregò il Signore e il fuoco si spense (Nm 11, 2).

Quel luogo fu chiamato Tabera, perché il fuoco del Signore era divampato in mezzo a loro (Nm 11, 3). Un fuoco uscì dalla presenza del Signore e divorò i duecentocinquanta uomini, che offrivano l’incenso (Nm 16, 35). Dateci due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l’altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco (1Re 18, 23).

Voi invocherete il nome del vostro dio e io invocherò quello del Signore. La divinità che risponderà concedendo il fuoco è Dio!”. Tutto il popolo rispose: “La proposta è buona!” (1Re 18, 24). Elia disse ai profeti di Baal: “Sceglietevi il giovenco e cominciate voi perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro Dio, ma senza appiccare il fuoco” (1Re 18, 25). Cadde il fuoco del Signore e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l’acqua del canaletto (1Re 18, 38). Elia rispose al comandante dei cinquanta uomini: “Se sono uomo di Dio, scenda il fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta”. Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi cinquanta (2Re 1, 10). Elia rispose: “Se sono uomo di Dio, scenda un fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta”. Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi cinquanta (2Re 1, 12).

Ecco è sceso il fuoco dal cielo e ha divorato i due altri comandanti con i loro cinquanta uomini. Ora la mia vita valga qualche cosa ai tuoi occhi” (2Re 1, 14). Quindi Davide vi eresse un altare per il Signore e vi offrì olocausti e sacrifici di comunione. Invocò il Signore, che gli rispose con il fuoco sceso dal cielo sull’altare dell’olocausto (1Cr 21, 26). Appena Salomone ebbe finito di pregare, cadde dal cielo il fuoco, che consumò l’olocausto e le altre vittime, mentre la gloria del Signore riempiva il tempio (2Cr 7, 1). Tutti gli Israeliti, quando videro scendere il fuoco e la gloria del Signore sul tempio, si prostrarono con la faccia a terra sul pavimento, adorarono e celebrarono il Signore perché è buono, perché la sua grazia dura sempre (2Cr 7, 3). Mentr’egli ancora parlava, entrò un altro e disse: “Un fuoco divino è caduto dal cielo: si è attaccato alle pecore e ai guardiani e li ha divorati. Sono scampato io solo che ti racconto questo” (Gb 1, 16).

Gesù non è venuto per far piovere questo fuoco che distrugge solamente. Lui è venuto per portare sulla terra un altro fuoco, il fuoco che distrugge e fa nascere la nuova vita. Distrugge il peccato, il vizio, la vecchia natura dell’uomo per edificarne una nuova.

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio. Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

Nell’Antico Testamento Eliseo stava arando quando Elia lo chiamò al suo servizio. Lui prese l’aratro e lo usò come legna da ardere. Si congedò e seguì Elia per sempre.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri discepoli di Gesù.