Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra

Dicendo Gesù: “Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra”, intende per pace quella secondo gli uomini, fatta di accordi anche sul peccato, sull’immoralità, sulle convenienze degli uni contro gli altri, su ogni ingiustizia e negazione dei più elementari diritti degli uomini. Questa pace non interessa a Gesù, perché non è la pace del Padre suo. La pace che Lui è venuto a portare sulla terra e a dare ad ogni uomo, è il ritorno nella volontà del Padre suo, attraverso la più pura obbedienza alla sua Parola. Dove non c’è fede nella Parola di Gesù e obbedienza ad essa, mai vi potrà essere pace. Ma anche dove vi è obbedienza e fede nel Vangelo, mai vi potrà regnare la pace secondo gli uomini. Chi crede nella Parola di Gesù mai si piegherà all’ingiustizia, alla falsità, alla prepotenza. Mai giustificherà e mai troverà accordi che violano la giustizia anche di un solo uomo che vive sulla nostra terra. Il discepolo di Gesù è per la giustizia perfetta verso ogni uomo, giustizia che è dalla volontà del Padre, mai dal peccato del mondo. Questa distinzione va sempre operata. Essa è essenziale per sapere cosa è la pace vera e cosa è la pace falsa, quale la pace è secondo Dio e quale invece è secondo gli uomini.

In verità Gesù non è venuto a separare l’uomo. È venuto per riunificare in un solo popolo tutte le nazioni della terra. Chi separa e chi divide l’uomo dall’uomo è la sua Parola. Chi accoglie la sua Parola, non può camminare con la parola degli uomini. Necessariamente nasce la separazione. Chi sceglie la sua Parola cammina sulla via della verità, della luce, della vera giustizia, della santità. Chi non sceglie la sua Parola, procede per una via di falsità, menzogna, ingiustizia, peccato. Le due vie sono in contrapposizione eterna. La via di Cristo Gesù porta verso la beatitudine eterna. La via secondo gli uomini conduce alla perdizione nell’inferno. La via di Cristo Signore porta alla luce eterna. La via degli uomini invece fa precipitare nelle tenebre. Questa è separazione. Chi cammina nella verità del Vangelo mai potrà accordarsi con chi la nega e segue le falsità di Satana. Oggi al posto della parola pace, se ne sta usando una pessima che è detta “integrazione”. Non sono sicuro che quanti usano questa parola conoscano il suo significato. “Integrum” è la cosa tutta intera, senza alcuna variazione, modifica, alterazione, trasformazione. Alterazione, confusione, miscuglio non è integrazione.

Ora come si fa a mettere “l’integrum cattolico” “nell’integrum cristiano non cattolico o buddista o musulmano o giudaico, o di altra religione”? Come si fa a mettere “l’integrum morale” in “un integrum immorale, fatto di ingiustizia, vessazioni, tradimento della più elementare verità della stessa natura umana”? Luce e tenebre non possono integrarsi. Vangelo e anti-vangelo non possono integrarsi. Giustizia e ingiustizia non possono integrarsi. Fede e non fede non possono integrarsi. Moralità e immoralità non possono integrarsi. Due religioni non possono integrarsi. Una madre che crede e un figlio che è ostile alla fede mai potranno integrarsi. Cristo Gesù e la sua purissima luce non si integrò con la religione dei farisei, degli scribi, dei sommi sacerdoti. Questi appesero Gesù sul legno della croce. Gesù Crocifisso è il segno che mai vi potrà regnare la pace tra gli uomini a motivo delle loro idee e pensieri anche di religione. Quella di Cristo è la fede nel martirio, cioè nel dono della vita e del sangue al mondo, proprio per attestare che nessuna integrazione è possibile tra luce e tenebre, tra verità e falsità, tra giustizia e ingiustizia, tra bene e male, tra obbedienza a Dio e disobbedienza ai suoi Comandamenti.

Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa» (Mt 10,34-42)

L’adesione alla Parola di Gesù non è per imposizione. È per scelta. Chi sceglie di seguire Gesù Signore sappia che non può più seguire il mondo. Il mondo invece non lascia liberi nella sua sequela. La impone con arroganza, prepotenza, spavalderia, dispiegamento di ogni forza di coercizione. Chi si è fatto discepolo di Gesù sa questo ed è pronto ad offrire il suo sangue pur di rimanere fedele alla scelta del Vangelo da lui operata. Oggi il mondo dell’immoralità e della distruzione, anzi della dichiarazione di morte alla stessa umanità, non ha forse dichiarato guerra eterna al discepolo di Gesù? O il discepolo pensa secondo il mondo, o per lui non ci sarà spazio sulla terra. Non ci sarà posto non solo per i suoi pensieri, ma neanche per il suo corpo. Mentre il discepolo di Gesù ama anche i suoi nemici e prega per i suoi persecutori, il mondo si accanisce con odio violento a motivo della sua scelta. Il mondo non ama essere contraddetto, sia esso il mondo civile, politico, economico così come anche il mondo religioso.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a scegliere solo il Vangelo.