OSSERVA LA LEGGE DEL SIGNORE

GIOVEDÌ 6 FEBBRAIO (1Re 2,1-4.10-12)

Davide nella sua vita ha sempre sperimentato che la sua ricchezza, forza, benedizione, salvezza, vittoria è il Signore, solo Lui. Tutto è il Signore e tutto proviene da Lui. Anche questa verità Lui trasforma in preghiera: «Benedetto sei tu, Signore, Dio d’Israele, nostro padre, ora e per sempre. Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, lo splendore, la gloria e la maestà: perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. Tuo è il regno, Signore: ti innalzi sovrano sopra ogni cosa. Da te provengono la ricchezza e la gloria, tu domini tutto; nella tua mano c’è forza e potenza, con la tua mano dai a tutti ricchezza e potere. Ed ora, nostro Dio, noi ti ringraziamo e lodiamo il tuo nome glorioso. E chi sono io e chi è il mio popolo, per essere in grado di offrirti tutto questo spontaneamente? Tutto proviene da te: noi, dopo averlo ricevuto dalla tua mano, te l’abbiamo ridato. Noi siamo forestieri davanti a te e ospiti come tutti i nostri padri. Come un’ombra sono i nostri giorni sulla terra e non c’è speranza. Signore, nostro Dio, quanto noi abbiamo preparato per costruire una casa al tuo santo nome proviene da te ed è tutto tuo. So, mio Dio, che tu provi i cuori e ti compiaci della rettitudine. Io, con cuore retto, ho offerto spontaneamente tutte queste cose. Ora io vedo con gioia che anche il tuo popolo qui presente ti porta offerte spontanee. Signore, Dio di Abramo, di Isacco e d’Israele, nostri padri, custodisci per sempre questa disposizione come intimo intento del cuore del tuo popolo. Dirigi i loro cuori verso di te. A Salomone, mio figlio, concedi un cuore sincero, perché custodisca i tuoi comandi, le tue istruzioni e le tue norme, perché esegua tutto ciò e costruisca l’edificio per il quale io ho fatto i preparativi» (1Cr 29,10-19). Ma quando il Signore è tutto per l’uomo? Quando l’uomo rimane fedele alla sua Legge, cammina per le sue vie, osserva i suoi decreti, presta obbedienza ai suo statuti. Dio è tutto per l’uomo che rimane fedele alla sua alleanza. Se l’uomo esce dall’obbedienza alla Dieci Parole, il Signore rimane in eterno nella sua fedeltà e nel suo amore, ma nulla potrà fare per l’uomo che ha scelto di vivere senza di Lui, contro di Lui. Se Dio non rimanesse fedele alla sua Parola, non ci sarebbe alcuna possibilità di conversione.

I giorni di Davide si erano avvicinati alla morte, ed egli ordinò a Salomone, suo figlio: «Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e móstrati uomo. Osserva la legge del Signore, tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e le sue istruzioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in tutto quello che farai e dovunque ti volgerai, perché il Signore compia la promessa che mi ha fatto dicendo: “Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare davanti a me con fedeltà, con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima, non ti sarà tolto un discendente dal trono d’Israele”». Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella Città di Davide. La durata del regno di Davide su Israele fu di quarant’anni: a Ebron regnò sette anni e a Gerusalemme regnò trentatré anni. Salomone sedette sul trono di Davide, suo padre, e il suo regno si consolidò molto.

Davide sta per morire. Lascia in eredità al figlio Salomone la ricchezza della sua fede: “Se tu, figlio mio, vorrai che il Signore sia per te vittoria, benedizione, vita, onore, gloria, gioia, esultanza, pace, sai cosa devi fare: rimanere fedele alla sua alleanza. Se ti allontanerai da Lui, perderai Lui e tutti i suoi beni, fino a quando non sarai ritornato a Lui con tutto il cuore”. Questa verità lui non solo la dovrà vivere per tutti i giorni della sua vita, dovrà anche consegnarla con la parola e con l’esempio ai suoi figli che verranno dopo di lui. Il regno si consolida nell’obbedienza. Si sbriciola nella disobbedienza. Si innalza nella fedeltà. Si distrugge nell’infedeltà. Se Dio costruisce il regno, esso sarà costruito. Se Dio non lo costruisce, esso andrà in rovina. Quando Dio costruisce il regno e ogni altra cosa? Quando l’uomo edifica se stesso e gli altri nella Legge del suo Dio. Oggi questa visione soprannaturale dell’esistenza non esiste più. Tutto si vuole dall’uomo e per l’uomo. Avendo noi reciso ogni legame con la sorgente eterna di ogni bene, ci siamo condannati alla perdita di ogni vera speranza. Stiamo costruendo speranze di carta, di parole, di ideologie, di antropologie che durano il tempo di essere pensate. Poi subito spariscono come le nuvole del mattino. Non c’è speranza nelle parole degli uomini. La speranza è solo dalla Parola di Dio.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che crediamo in Dio nostra unica speranza e vita.