vangelo del giorno

Come, egli stesso non lo sa

1 FEBBRAIO (Mc 4,26-34)

È quasi simile a quanto oggi ci insegna Gesù, quanto il profeta Isaia dice sulla Parola di Dio, annunziata da lui come acqua che discende dal cielo e che non ritorna in alto prima di aver fecondato la terra. Il Signore manda la sua Parola, questa produce secondo la divina volontà e poi ritorna a Lui, pronta per discendere nuovamente sulla nostra terra, operare nei cuori conversione oppure infedeltà, empietà, idolatria.

O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite, comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d’Israele, che ti onora. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata. Voi dunque partirete con gioia, sarete ricondotti in pace. I monti e i colli davanti a voi eromperanno in grida di gioia e tutti gli alberi dei campi batteranno le mani. Invece di spini cresceranno cipressi, invece di ortiche cresceranno mirti; ciò sarà a gloria del Signore, un segno eterno che non sarà distrutto. (Is 55,1-13).

Il Vangelo secondo Marco ci annunzia che la Parola di Dio è in tutto simile ad un seme che viene gettato nella terra. Il seme possiede in sé la vitalità e la forza di germogliare, crescere, fruttificare. Dal contadino dipende la volontà di gettarlo nel terreno o di lasciarlo nel granaio. Una volta che il seme è stato affidato alla terra, allora nulla più dipende dal contadino. Questi dorma o vegli, di notte o di giorno, in nessun modo potrà influire sul seme. La vita del seme è tutta nel seme, non è più in colui che lo ha seminato. Il suo cammino è misterioso, arcano, nessuno lo conosce.

La verità che ci viene insegnata è grande. Gesù rassicura la sua Chiesa. Se tu Chiesa di Dio darai la pura Parola del tuo Signore al mondo, essa produrrà sempre buoni frutti. Il tempo, le modalità, le circostanze ti sfuggiranno sempre. Non sono in tuo potere. Sono nel potere di Dio e della vitalità di conversione e di salvezza che sono proprie della Parola annunziata, proclamata, insegnata, offerta, data con convincimento, forza e potenza di Spirito Santo, grande testimonianza di colui che la dona.

Diceva: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Oggi il mondo soffre di una grande carestia di conversione e di salvezza perché la Parola non viene data nella sua purezza e semplicità. È invece offerta, ma dopo essere stata vagliata dalla mente e dal cuore dell’uomo. Dopo essere stata impregnata della falsità, della menzogna, dell’inganno, dell’empietà che abbondano anche in colui che si dice credente. È come se noi seminassimo farina o pietre al posto della Parola.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci seminatori della Parola.