vangelo del giorno

Profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione

Ez 37,21-28; Ger 31,10-12b.13; Gv 11,45-56.
8 APRILE

Il Vangelo di Giovanni ci rivela che nella storia vi è una regia satanica invisibile che si serve di persone visibili per attuare la sua volontà di eliminazione dalla terra di tutti coloro che sono venuti, vengono, verranno per distruggere il suo impero di male. Chi appartiene come operatore visibile, vero assoldato da Satana, vero suo strumento, perché lui possa attuare i suoi progetti di cancellazione dei giusti dal mondo? Sono quanti si consegnano al peccato. Con il peccato si passa nel suo regno, si diviene suoi sudditi, con costoro lui può lavorare, li può manovrare come a lui piace. Osserviamo bene la realtà storica. Chi combatte Dio e i Figli di Dio, i suoi servi fedeli? Quanti hanno consegnato la loro anima al diavolo con il peccato. Di certo Satana mai potrà combattere con i Figli di Dio contro i Figli di Dio. Costoro sono mossi dallo Spirito Santo, sono da Lui guidati, fortificati, sorretti. Sono e saranno sempre i figli di Satana quanti vorranno distruggere Dio e il suo regno sulla nostra terra.

Gesù però lo afferma con grande fermezza di rivelazione. Satana su di Lui non ha alcun potere. Lui è solo dal Padre. È dall’eternità dal Padre. È dal primo istante della sua incarnazione dal Padre. Sarà per i secoli eterni dal Padre. Se si lascia inchiodare da Satana sulla croce, agendo ed operando per mezzo dei suoi figli di perdizione, lo fa perché il mondo sappia, apprenda quanto è grande il suo amore per il Padre. Per amare il Padre suo, per attestargli tutta la sua devozione, è pronto non a lasciarsi crocifiggere per un giorno, ma per tutta l’eternità. Per il Padre Lui rimarrebbe per sempre sulla croce. Questo è vero perché oggi e fino all’avvento dei cieli nuovi Lui è nel suo corpo mistico sulla croce. Mai scenderà da essa. Il martirio per amore è connaturale al corpo di Cristo, il quale sempre è chiamato a manifestare il suo grande amore per il Padre. Ma sempre il cristiano che vuole amare Dio è chiamato a manifestargli tutto il suo amore dalla croce. Il cristianesimo è questa verità.

Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto. Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!».

Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli. Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».

Se Satana sa che da questo amore nasce la sua sconfitta, perché organizza con diabolica scienza la morte di Cristo in croce? Perché lui spera di poterlo far cadere anche all’ultimo istante. Fino a che Gesù non avrà reso lo spirito è nelle sue mani e lo proverà in ogni modo perché dubiti dell’amore del Padre, pecchi contro di Lui, renda vana l’opera della salvezza e della redenzione. Dobbiamo dire che con moltissimi discepoli di Gesù è riuscito. Ha organizzato il loro martirio, la loro sofferenza e loro sono caduti dalla fede, hanno abiurato, si sono ritirati dalla confessione da rendere a Cristo Signore sigillandola con il proprio sangue. Caifa decreta la morte di Cristo con profezia di falsità e non di verità. Non vi è alcuna relazione tra ciò che decreta e le ragioni poste a fondamento. Le sue ragioni sono di volontà e ogni ragione di volontà viene da Satana, mai viene dalla più pura profezia del nostro Dio. La profezia è vera quando le ragioni sono vere. Ragioni false fanno la profezia falsa e ogni falsa profezia viene dal diavolo, mai potrà venire da Dio. Dio, verità, ragioni di verità: una cosa sola.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri figli di Dio in Cristo.