vangelo del giorno

Quale segno ci mostri per fare queste cose?

8 MARZO (Gv 2,13-25)

Sempre i veri profeti hanno gridato contro la profanazione del tempio del Signore. Una pagina del profeta Ezechiele ci rivela tutti gli abomini che venivano consumati nella casa santa di Dio. Sono scene orrende, raccapriccianti, semplicemente impensabili.

Mi disse: «Figlio dell’uomo, alza gli occhi verso settentrione!». Ed ecco, a settentrione della porta dell’altare l’idolo della gelosia, proprio all’ingresso. Mi disse: «Figlio dell’uomo, vedi che cosa fanno costoro? Guarda i grandi abomini che la casa d’Israele commette qui per allontanarmi dal mio santuario! Ne vedrai altri ancora peggiori». Mi condusse allora all’ingresso del cortile e vidi un foro nella parete. Mi disse: «Figlio dell’uomo, sfonda la parete». Sfondai la parete, ed ecco apparve una porta. Mi disse: «Entra e osserva gli abomini malvagi che commettono costoro». Io entrai e vidi ogni sorta di rettili e di animali obbrobriosi e tutti gli idoli della casa d’Israele raffigurati intorno alle pareti. Settanta anziani della casa d’Israele, fra i quali vi era Iaazania, figlio di Safan, ritto in mezzo a loro, stavano davanti ad essi, ciascuno con il turibolo in mano, mentre il profumo saliva in nubi d’incenso. Mi disse: «Hai visto, figlio dell’uomo, quello che fanno gli anziani della casa d’Israele nelle tenebre, ciascuno nella stanza recondita del proprio idolo? Vanno dicendo: “Il Signore non ci vede, il Signore ha abbandonato il paese”».

Poi mi disse: «Vedrai che si commettono abomini peggiori di questi». Mi condusse all’ingresso della porta del tempio del Signore che guarda a settentrione e vidi donne sedute che piangevano Tammuz. Mi disse: «Hai visto, figlio dell’uomo? Vedrai abomini peggiori di questi». Mi condusse nel cortile interno del tempio del Signore; ed ecco, all’ingresso dell’aula del tempio, fra il vestibolo e l’altare, circa venticinque uomini, con le spalle voltate al tempio e la faccia a oriente che, prostrati, adoravano il sole. Mi disse: «Hai visto, figlio dell’uomo? Come se non bastasse per quelli della casa di Giuda commettere simili abomini in questo luogo, hanno anche riempito il paese di violenze, per provocare la mia collera. Eccoli, vedi, che si portano il ramoscello sacro alle narici. Ebbene, anch’io agirò con furore. Il mio occhio non avrà pietà e non avrò compassione: manderanno alte grida ai miei orecchi, ma non li ascolterò» (Ez 8,5-18).

Gesù si presenta al suo popolo come vero profeta. Con molta prudentissima cura evita di rivelarsi come Messia. Non è questo né il tempo e né il momento. Le cose di Dio vanno fatte sempre sotto mozione dello Spirito del Signore. I Giudei comprendono il gesto di Gesù. Se Gesù è vero profeta, deve attestarlo con dei segni inequivocabili. Essi però dimenticano che il segno del profeta è la verità della sua parola. Gesù proprio questo segno dona loro: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. Egli rimane nella verità del profeta, non esce da questa verità.

Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà. Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.

Il tempio da distruggere non è quello di pietra. È invece il suo corpo, vero nuovo tempio di Dio. I Giudei lo distruggeranno e Lui lo riedificherà in tre giorni. È la risurrezione di Gesù il vero segno che deve aprire i cuori alla vera fede in Lui, Sacerdote, Re, Profeta di Dio per la redenzione del mondo. Essa fa la differenza tra tutti gli antichi profeti, compreso Mosè, ogni altro fondatore di religione e Gesù. Tutti gli altri sono nella morte.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera fede in Gesù.