vangelo del giorno

Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti

10 GIUGNO (Mc 14,12-16.22-26)

Gesù è insieme Agnello della Pasqua e Sangue dell’Alleanza. Tutto questo lo sarà dalla croce, secondo il grande insegnamento, la grande rivelazione che ci offre l’Apostolo Giovanni nel suo Vangelo.

Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto (Gv 19,31-37).

Il Sangue dell’Alleanza viene sparso e dato sacramentalmente nel Cenacolo, durante la celebrazione della Cena Pasquale. Il pane è trasformato in Corpo di Cristo, il vino in suo Sangue. Viene stipulata la nuova ed eterna alleanza, il nuovo patto di Dio con l’intera umanità. Sono carne e sangue per la salvezza di tutti gli uomini.

Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio». Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

Quanto è avvenuto nel Cenacolo lo si può comprendere solo alla luce di quanto l’Apostolo Giovanni ci riferisce del grande discorso eucaristico di Gesù tenuto nella Sinagoga di Cafarnao, dopo la moltiplicazione dei pani.

Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». (Gv 6,48-58). 

Il pane è vera, reale, sostanziale carne di Gesù. Anche il vino è reale, vero, sostanziale, sangue di Cristo Signore. Ci sono dati perché Gesù Signore vuole trasformare la nostra carne in sua carne e il nostro sangue in suo sangue, così divenendo sua carne e suo sangue, possiamo anche noi vivere come Egli è vissuto ed operare come Lui ha operato. L’Eucaristia è il vero mistero della fede. Non solo è il vero mistero della carità e della speranza. Gesù si dona a noi perché noi amiamo come Lui ha amato, viviamo come Lui è vissuto, operiamo come Lui ha operato, vinciamo il male come Lui lo ha vinto, calpestiamo l’impero di Satana come lui lo ha calpestato.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli Santi, fateci vivere di Eucaristia.