I giovani e la società: interpretare i disagi e motivare le speranze

INTERVENTO DEL DR. NICOLA GRATTERI AL IX CONVEGNO INTERNAZIONALE DEL MOVIMENTO APOSTOLICO

Vi vedo molto stanchi quindi penso di sequestrarvi per non più di un quarto d’ora, sono buono. Non è vero che il procuratore è così cattivo.

Per il tema che mi è stato dato io naturalmente non ho preparato nulla, sia perché non ho tempo, sia perché non ho la pazienza di scrivere quello che vado a dire, altrimenti mi deconcentro e quindi inventerò qualcosa da dirvi mentre vi guardo.

Il mondo occidentale in questo momento sta vivendo uno dei suoi periodi plumbei. Voi avete visto, nelle cose che ha detto il vescovo Bertolone, ha cercato tra le righe in modo esplicito, ma non molto esplicito, di dirci che abbiamo la memoria corta che non conosciamo la storia, che siamo degli ignoranti, perché non avendo studiato non conoscendo la storia, ricordiamo e pensiamo solo gli 50-60 anni della nostra storia e questo è vero, ha ragione ma è anche vero che il mondo occidentale sta vivendo una crisi incredibile come anche la cultura occidentale è in crisi. A parte il dato del terrorismo che è, se volete anche, una delle concause del terrorismo sono anche il prezzo che gli stati del mondo occidentale stanno pagando oggi perché nei secoli passati hanno adottato la cultura del colonialismo, perché le popolazioni degli stati occidentali dei secoli passati hanno voluto, hanno imposto, hanno cercato di imporre ad altre culture lontane, il modello occidentale considerandolo il migliore, considerando il modello vincente quello più evoluto, quello più giusto. Grande errore, grave errore, e questo lo stiamo pagando, stiamo pagando anche la falsa accoglienza, non è un problema che riguarda l’Italia anzi l’Italia che è modello di accoglienza e di carità. Io in uno dei miei interventi al Parlamento europeo, perché una caratteristica che ha il parlamento europeo che i componenti sono dei masochisti perché mi invitano continuamente ed io ogni volta li rimprovero sempre più e dico perché mi invitate se io vi sto rimproverando? E ricordo una parlamentare francese che si è permessa di dirmi che noi Italiani vogliamo solo soldi e non vogliamo fare niente, non vogliamo fare accoglienza, me la sono mangiata viva, me la sono sbranata. Nel silenzio assordante bipartisan dei parlamentari europei ed italiani perché era finito il mio intervento e poi ha parlato questa parlamentare francese che aveva usato mettere in discussione l’accoglienza, la carità e l’umanità degli Italiani, noi siamo modello nel mondo di carità e di accoglienza, perché ancora mi devono spiegare perché le rotte dei migranti non preferisco attraversare lo stretto di Gibilterra che si può attraversare anche a braccia mentre un terzo rischiano di morire nel mediterraneo perché sanno che in Italia hanno accoglienza.

Quello che è successo ad esempio a Parigi e a Bruxselles a me non ha meravigliato, sul piano del contrasto lo sapete l’ho già detto, le polizie di quelli stati non sono attrezzate come quelle italiane, non sono evolute come quelle Italiane, ma anche sul piano culturale, la Francia che si vanta di pluralismo culturale di accoglienza, non è vero. Non c’è Parigi, ci sono tante Parigi, formalmente, io abito a Parigi, di fatto io abito nel ghetto dei Marocchini, nel ghetto di altri stati di altre etnie di altre culture e ora lo stiamo pagando.

Ma non è solo questo il problema del mondo occidentale, il problema del mondo occidentale è un problema di identità culturale, è un problema di valori e i valori del mondo occidentale, i valori della cultura Italiana, perché poi il made in Italy cos’è, il made in Italy è il gusto che gli altri non riescono a copiare perché il politecnico di Torino, di Milano, le scuole di designe sono piene di Indiani, Cinesi, Russi, Americani, Tedeschi perché loro possono costruire tecnologicamente le cose migliori rispetto a noi Italiani ma non le sanno insegnare, non sono belle. La moda, l’abbigliamento e solo Italiano non esiste più la moda Francese perché anche le grandi marche Francesi sono disegnate da Italiani perché e il gusto sono i risultati di secoli di cultura ed è una cosa che non si può comprare, loro possono comprare tutte le fabbriche, ci stanno comprando tutto ma non ci possono comprare l’anima, il gusto e il bello.

Allora partiamo dal gusto, partiamo dal bello, partiamo da ciò che gli altri non riescono a fare è questo l’orgoglio italiano, partiamo da qui non siamo sconfitti, non è la fine del mondo oggi ci possiamo riprendere, vediamo come, cosa si può fare.

I giovani sono quelli che non hanno soldi che dipendono continuamente sul piano economico dai genitori e dai nonni e degli zii non sposati, quelli che stanno in casa, quelli che ci dobbiamo tenere molto cari e allora noi dobbiamo cercare quindi i giovani sono la preda privilegiata delle industrie, i giovani sono la preda privilegiata delle multinazionali e come fanno a indurre i giovani a comprare, non basta il manifesto, la pubblicità c’è qualcosa di più subdolo, più elaborato di più sofisticato, costruire delle trasmissioni televisive sul modello cioè un gradino sotto della media della cultura degli italiani in questo momento, attenzione un gradino sotto non un gradino sopra, perché devono essere leggere, all’interno di questa trasmissione televisiva c’è la pubblicità di quelle scarpe di quella maglietta, di quell’automobile, di quel ciclomotore di quel motociclo perché il giovane deve comprare quella bigiotteria che ha quella ragazza seminuda che prima di passare in quella trasmissione di intrattenimento è passata tre volte dal chirurgo plastico, va in quella trasmissione, non conosce la tabellina del cinque e noi ridiamo perché non conosce la tabellina del 5, però la stiamo a sentire. Poi la settimana dopo passiamo davanti all’edicola e vediamo quei giornali che costano un euro, un euro e 50 e vediamo queste in prima pagina. Allora la ragazzina che ha 15 o 17 anni dice: ma come io studio 8-12 ore al giorno, mi ammazzo e non ho nessuna gratificazione e questa qui non sa la tabellina del cinque ha la prima pagina del giornale, perché ti fanno apparire la visione sul giornale di una persona importane e allora è quello il modello da seguire, la ragazza che è in prima pagina e la ragazza cos’ha addosso, ha una bigiotteria che come valore può costare 3 o 4 euro non di più e ve la fanno pagare 50 o 60 euro allora voi per avvicinarvi a quel modello comprate quelle cose di ferro che se ve le dimenticate sul lavandino mentre vi lavate i denti si arrugginiscono e poi vi fanno vedere le scarpe e se voi non avete da 270 euro siete diversi non siete accettati e così andando avanti con questi esempi. Perché?

Nel corso degli ultimi 25 anni ci sono trasmissioni televisive che sono uguali in Italia, Francia, Stati Uniti e Canada li ho visti io, non giro quanto il cardinale però, giro pure io il mondo ,perché sapete che ho molti clienti anche in altri continenti e quindi mi capita, io non è che conosco le lingue conosco bene il calabrese e così così l’Italiano, però andando in questi stati vedo prima di addormentarmi girando con il telecomando un po’ tutte e come stare in Italia cambia il presentatore e la lingua, questo conferma quello che io vi ho detto prima. Quindi si sta arrivando al punto in cui oggi si conta se si ha non se si è. Io faccio sempre l’esempio dei miei insegnanti, quando andavo alle scuole medie, elementari, al liceo vedevamo passare tutti vedevamo i professori e sia quelli che studiavano sia quelli che non studiavano facevano l’inchino ai professori ed era un fatto spontaneo non di piaceria, di ruffianeria era perché noi vedevamo quel soggetto un uomo di cultura. La cultura era un valore e noi pensavamo ed noi invidiavamo il professore, diciamo da adulti chissà non arriveremo mai a quel target culturale mai a quel target di sapere. Oggi l’insegnante è uno sfigato, oggi è il nuovo povero perché oggi l’insegnante va a scuola con la panda, con la clio, con la punto, con la fiesta, mentre davanti al bar c’è il cafone con il suv che ha e due ruote sul marciapiede e due ruote sotto, con la camicia sbottonata, firmato dalla testa ai piedi come un carretto siciliano e quello è il modello vincente perché il professore è un morto di fame, per questo quando io posso dico date uno stipendio decoroso anche in base alla funzione al ruolo e non ne facciamo solo una questione di mercato e una questione di valori se si ha la voglia poi veramente di costruire e una società diversa.

E allora è importante questo, ma se io andassi in una scuola, sono da 30 anni in magistratura e vado nelle scuole da 28 anni, ovviamente negli ulti anni sono diventato famoso, sono diventato una soubrette e quindi in tutti i posti dove vado ci sono due o tre televisioni, giornalisti, interviste, ma poi io vado a parlare ai ragazzi vado a parlare di pomeriggio nelle scuole non di mattina perché purtroppo la scuola ce l’hanno trasformata in progettificio purtroppo la scuola vedete che io son molto ferrato sulla scuola in quanto ho una moglie insegnante e quando torno a casa mentre mangio mi racconta le disavventure della giornata e allora siccome la scuola è trasformata in un progettificio io non voglio concorrere in questo reato. Purtroppo oggi ai ragazzi, io lo dico da decenni ora pare anche qualche professore universitario se ne sia accorto, io lo dico da decenni perché vedo in udienza anche gente patrocinante in cassazione che vengono in udienza e dicono che io avrei, l’avvocato Cantafora è testimone, e allora la scuola l’hanno ridotta in queste condizioni ma guardate che non è un problema di destra o di sinistra attenzione è un problema che chiunque ha messo mani alla scuola negli ultimi decenni ha fatto disgrazie.

E ancora oggi pare che anche in base alle ultime modifiche, alle ultime riforme di più progetti ancora meno lingua italiana ancora meno matematica, ancora meno storia, ancora meno filosofia, questo è un dramma.

Ma veramente credete, ci sono ragazzi che non sanno com’è l’Italia, non sanno dove si trova se voi andate a Brescia a un ragazzo di Brescia chiedete dov’è Reggio Calabria com’è posizionata non ve lo sanno dire, o viceversa.

Questa è la scuola in questo momento, attenzione e al sud è ancora peggio e il termometro ve lo danno gli ultimi concorsi che sono stati fatti nazionali in storia e filosofia interrogati i concorsi erano difficili le domande erano difficili d’accordo, però quelli del veneto perché li hanno superati? Perché purtroppo al sud si studia ancora meno e allora dobbiamo cercare di andare nelle scuole e parlare ai ragazzi di pomeriggio.

E dobbiamo anche cercare di parlare il loro linguaggio, parlare il linguaggio del mercato. Parliamo di convenienza non parliamo di morale o di etica perché non ascolta nessuno dopo tre minuti si mettono a giocare con il telefonino e chi parla con l’amico o con l’amica allora incominciamo a parlare di convenienza.

Stabilire facendo degli esempi pratici se è conveniente o meno delinquere dimostrare quanto guadagna un corriere di cocaina, cosa rischia un corriere di cocaina, cosa gli accade a fare un percorso e quanto guadagna un idraulico quanto guadagna un panettiere e quant’è il rischio reale allora questo è l’approccio per parlare ai ragazzi, altrimenti si è perdenti e altrimenti non andiamo da nessuna parte.

Io non voglio continuare su questo tema potrei svilupparlo ancora, se posso rubare altri 5 minuti solo 5 minuti, vorrei parlarvi della droga, perché pare che in questo momento nel parlamento Italiano la mamma di tutti problemi dell’Italia sia la legalizzazione delle droghe leggere allora siccome io penso, io non sono un tuttologo, io ho grandi limiti e grandi lacune sia sul piano culturale che su tutti i piani però in questo sono un esperto, perché io da trent’anni giro il mondo e contrasto il narcotraffico io sono di casa, il Colombia e in Bolivia, Argentina, Brasile gli stati del nord e gli stati centrali tutto sono di casa conosco tutte polizie del modo occidentale Sud, conosco le migliori magistrature quindi posso parlare.

Allora vi dico questo, allora vediamo io sono voi sapete sono in minoranza tra i cosiddetti esperti o mas mediologi tra i cosiddetti persone della televisione e dei giornali sono in minoranza sono l’unico ad essere contrario sulla legalizzazione delle droghe leggere. Intanto dico che vorrei in cinque minuti spiegarvi perché, perché è un tema che a me sta molto caro soprattutto dopo essere stato in un liceo in Puglia ed ero io relatore con un senatore della repubblica il quale si è permesso di dire a dei ragazzi che l’uso della marjuana non crea dipendenza quando sul piano scientifico. Non esiste un medico, un biologo che possa sostenere che qualsiasi tipo di droga e la marjuana in particolare non creano dipendenza è falso sul piano scientifico, allora dico attenzione dirigenti scolastici a chi fate entrare nelle vostre scuole che poi c’è anche il capitolo dell’antimafia, delle persone che si fanno vedere per tre o quattro anni appresso a un magistrato dell’antimafia si fanno il pidigree dell’antimafia, poi si fanno un giro, dal comune, dalla provincia e dalla regione, chiedono un po’ di soldi e incominciano a fare manifestazioni antimafia, poi magari gli scappa la mano e si comprano qualche altra cosa, comunque lì è un altro discorso.

Ma per quanto riguarda la droga è un discorso serio, attenzione a chi fate entrare nelle scuole perché si rovinano ragazzi, si rovinano generazioni e come voi sapete ci sono professori di italiano che non conoscono l’Italiano, professori di matematica che non conoscono matematica e rovinano generazioni, ma quando viene qualcuno nelle scuole e vi dice che la marjuana non crea dipendenza è un criminale perché sul piano scientifico sappiamo che l’uso di marjuana porta alla riduzione della corteccia celebrale e quindi alla riduzione della memoria. Quindi l’uso della marjuana porta a non ricordare quello che si è fatto il giorno prima e questo è provato scientificamente e allora questo grande senatore nel suo intervento cita uno studio fatto dall’università del Colorado, è un lavoro che mi ha inviato gentilmente via email il vescovo Bertolone. Allora lui citando questo lavoro del Colorado, spiegava che la droga non creava dipendenza, che è legalizzata dal 2012 e che nel corso di quella sperimentazione 2012-2016 non c’era stato un aumento di reati di decessi ecc., tutto falso perché la natura si diverte. Voi vedete che io cammino sempre con la borsa, in questa borsa ho tutto è la mia coperta di linus, ho il passaporto, la presa internazionale, spazzolino e dentifricio perché devo spostarmi da una parte all’altra ed almeno ho l’emergenza e in questa borsa avevo anche la relazione e l’email che mi aveva mandato il vescovo Bertolone, proprio lo studio sull’università del Colorado, allora io la prendo e gliela leggo, aumento della schizofrenia del 36 per cento, aumento degli omicidi al 6 per cento, aumento degli incidenti stradali del 25 per cento, gliela do e lui sbianca e poi mi dice che aveva sbagliato università allora mi parla di un altro stato, io mi ricordavo perché l’avevo studiato, tra poco arrivavamo alle mani, c’era capitato male perché su questo tema sono molto sensibile, non transigo sui giovani, non si possono manipolare e usare i giovani perché per motivi ideologici o per motivi così che devo apparire moderno, io devo andare sempre un passo avanti rispetto alla società, rispetto agli altri, la dobbiamo finire con queste pagliacciate. Allora vediamo cosa dicono, chi è favorevole alla legalizzazione:

1 – se noi legalizziamo le droghe allontaniamo i giovani dalle mafie. Io mi sono sforzato tanto a pensare come, ma non sono riuscito a trovare una risposta perché in base a questo disegno di legge la droga, la cosiddetta, dico , la cosiddetta e sapete perché, perché sul piano scientifico è sbagliato, non c’è differenza tra droghe leggere e droghe pesanti perché il principio attivo della marjuana di oggi è diverso a quello di quello di 40 anni fa perché è modificata geneticamente, perché deve resistere agli affumicamenti, agli avvelenamenti è un principio attivo altissimo e ha gli stessi sfasci della cocaina o dell’eroina. Allora dice allontaniamo i giovani, ma noi per giovani cosa intendiamo? Siccome la legge che loro vogliono fare approvare prevede la vendita a persone che hanno già compiuto i 18 anni, ma se la marjuana si vende davanti le scuole medie, se la usano i ragazzi delle scuole medie fino al liceo, mi spiegate come allontaniamo questa fascia di grandi consumatori delle scuole medie e licei dalle mafie se non possono andare a comprarla in farmacia? Quindi è una pietosa bugia, Cos’altro dicono, se noi legalizziamo le droghe distogliamo le forze dell’ordine che anziché perdere tempo contro le organizzazioni che vendono marjuana e ascisc si possono dedicare ai reati più gravi, vedete perché anche questa affermazione non è vera. Mettiamo il caso in cui questa palestra sia una piazza e una organizzazione criminale ha il controllo di questa piazza, l’organizzazione criminale che vende droga si comporta come un negozio di generi alimentari, chi ha un negozio di generi alimentari vende pane, pasta, olio, sale, quindi diversifica l’attività non è monomarca, quindi chi vende droga vende cocaina, eroina, ascisc, exstasi, droghe sintetiche, d’accordo? Se noi legalizzassimo le droghe leggere, togliamo marjuana e ascisc restano altri tre prodotti da vendere, quindi il negozio non si chiude, quindi la piazza viene controllata lo stesso, viene monitorata lo stesso e il controllo di quella piazza c’è sempre e quindi le forze dell’ordine sono sempre impegnate su quella piazza.

Cosa altro hanno detto, questa è proprio da criminali, se noi legalizziamo le droghe leggere, lo stato guadagna 4 milioni di euro l’anno, allucinante. E’ lo stesso ragionamento che hanno fatto i politici quando hanno voluto approvare la legge che ha regolamentato le macchinette, i videogiochi nei bar, la stessa cosa, hanno detto allora che con le macchinette lo stato avrebbe incassato 2 milioni e mezzo di euro. A questo cretino nessuno gli ha spiegato quanti soldi spendono le ASP a curare i malati di ludopatie. Allora, cos’altro dicono, legalizziamo le droghe perché negli altri paesi le droghe sono legalizzate. Ma io non ho capito perché un popolo come l’Italia, di grande civiltà, ad esempio un modo per misurare la civiltà di un popolo e un popolo come mangia e cosa mangia. Io ripeto sono stato in tutti i paesi delle Americhe, d’Europa e non vi dico in tutte le città d’Italia ma quasi, non c’è un angolo dell’Italia dove non di mangia bene, anche nella trattoria di decima serie un piatto di pasta ve lo sanno fare, voi non avete idea delle porcherie che si mangiano nel mondo e allora questo è un segno di grande civiltà dell’Italia che è riuscita a conservare. Allora se siamo così colti dentro, evoluti dentro, perché altri mangiavano con le mani se ricordate prima, perché dobbiamo allora andare sempre a strascico degli altri? Perché non possiamo essere noi a proporre cultura. Perché dobbiamo essere sempre vassalli di altre idee, di altre culture e di altre mode? Quindi incominciamo ad uscire dal guscio, incominciamo ad uscire dall’egoismo personale, incominciamo ad uscire dal chiuso dei salotti, dal chiuso dell’autoreverenzialismo ed incominciamo a metterci in discussione. Quando i ragazzi mi dicono nelle scuole, ma noi cosa possiamo fare procuratore?, Ve lo dico subito cosa dovete fare, intanto dovete studiare, dovete lasciare il cellulare alla mamma dicendogli non me lo dare prima di stasera alle 20, chiunque chiama a casa io non ci sono, altrimenti non si va da nessuna parte, perché se voi pensate di trovare domani un posto di lavoro prendendo 6 o all’università prendendo 18 o 20 lasciate stare, siete fuori posto, siete fuori strada . Oggi un concorso non si prepara dal bando al momento che andate a sedervi come prima selezione per mettere le crocette sui quiz, un concorso si prepara dalle scuole elementari, dalle scuole medie e quindi incominciate a pensare da ora, se siete mediocri non andate a parcheggiarvi nelle università io dico a Reggio Calabria ai miei ragazzi quando a maggio o giugno non andate oltre 18 o 20, andatevene lasciate l’università non fa per voi, sicuramente vostro nonno avrà lasciato un pezzo di terra a vostro padre costruite una serra, non sto scherzando e non sto dicendo di andare a zappare, sto dicendo di lavorare nei campi con intelligenza, far produrre quel pezzo di terra. Perché purtroppo i nostri nonni con grande dignità e con grande sudore, con quella zappa hanno impedito ai vostri genitori di non patire tanto la fame, però quella è stata la loro salvezza. Allora, se avete un pezzo di terra, cercate di farlo produrre in modo intelligente ma non fissatevi tutti che dovete scrivervi in giurisprudenza perché non ci sono più sedie dove sedersi. Cercate di studiare e di capire dove va il mercato e il mercato è, la facoltà di agraria e la facoltà la scuola di turismo questo è il futuro, andate su queste due strade ma cercate di studiare perché altrimenti non ce la farete e la concorrenza è terribile in tutti i concorsi, ci sono posti dove 20 anni fa bastava la terza media ora c’è gente con laurea che non supera quel concorso, quindi attenzione laurearsi con 5 o 6 anni di ritardo non serve, quella laurea vi toglierà il sorriso, vi toglierà la dignità, vi farà diventare depressi perché siete laureati, avete quel titolo ma siete fuori dal mercato, quindi pensateci prima e bene però pensate anche che siete giovani e avete il tempo di fare o se non avete fatto di recuperare, non sentitevi sconfitti , togliete fuori l’orgoglio, fidatevi molto dei vostri genitori che sono le uniche persone che non vi tradiranno mai nella vita e fidatevi di quegli insegnanti che vi caricano di compiti che voi a primo acchito pensate cattivi, quelle sono persone che ancora si emozionano. Quindi vi auguro buona fortuna.

Facendo seguito ad una domanda di don Francesco Brancaccio: Un’ultima cosa che non ho detto, a 18 anni andate a donare il sangue, andate negli ospedali geriatrici dove ci sono i vecchi, andate a parlare dieci minuti a fianco al letto dei vecchi, attenzione non è solo un atto di generosità ma è un atto di egoismo perché quello vi aiuta a fortificare il carattere e poi andate nelle comunità terapeutiche, andate a parlare con i tossicodipendenti, andate a trovare chi ha bisogno, capirete poi cos’è cosa vuol dire una canna, io vado spesso nei centri di comunità terapeutiche e vi assicuro che non è semplice. Io vado nelle comunità terapeutiche e la gente di 50 anni piangendo mi dice: dottore non faccia passare questa legge, noi abbiamo iniziato con le canne ed ora guardate come siamo ridotti.