Riflessioni sul Natale – 2 Domenica di Avvento

 

Natale vero – Natale falso

Carissimo/a,
per questa seconda riflessione sul Santo Natale: Natale vero, Natale falso, ci lasceremo aiutare dal Prologo del Vangelo secondo Giovanni: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità (Gv 1,14). Queste parole mai dovranno passare, mai potranno passare. Esse dovranno segnare la nostra storia fino alla consumazione del tempo, dei secoli, fino all’avvento dei cieli nuovi e della terra nuova.

Se proviamo a tradurre le parole del Prologo, sarà più facile comprendere perché esse devono necessariamente rimanere immortali, intramontabili: “E il Verbo si fa carne e viene ad abitare in mezzo a noi; e noi contempliamo la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità (Gv 1,14). Il Verbo si fa carne. Il Verbo viene ad abitare in mezzo a noi. Noi contempliamo la sua gloria. Noi vediamo la sua verità. Noi ci ricolmiamo della sua grazia. Ma Gesù è risorto. È nel Cielo. È anche sulla terra, ma in forma invisibile. Come allora oggi nasce, come oggi è visto, come oggi è contemplato, come oggi viene a noi pieno di grazia e di verità? Come oggi possiamo gustare la sua presenza di salvezza e di redenzione?

Gesù oggi nasce, oggi, viene, oggi ricolma i cuori di grazia e le menti di verità attraverso due presenze reali. La prima presenza reale è l’Eucaristia. In ogni Santa Messa che noi celebriamo Gesù realmente nasce per noi. Realmente si dona tutto a noi. Realmente ci ricolma di ogni grazia e verità. Realmente viene ad abitare non in mezzo a noi, ma in noi, trasformandosi in noi, trasformandoci in Lui. Questa presenza reale è ininterrotta. È una nascita perenne. È un farsi carne in ogni luogo, ogni tempo, presso ogni persona. È il fine stesso del mistero dell’Incarnazione. Questa presenza è la vera vita della nostra religione, della nostra fede, speranza e carità. Questa presenza è l’alimento del perenne rinnovamento dei cuori e delle coscienze. È tuttavia questa presenza è necessaria, ma essa è niente senza la seconda presenza reale. La prima presenza reale è invisibile, nel segno del pane e del vino, nel sacramento, nel mistero della fede. È una presenza che non tutti percepiscono, vedono.
Il Verbo si fa carne attraverso una seconda presenza reale: la sua trasformazione nel cristiano. Questa presenza visibile si compie quando tutto Cristo vive nel discepolo. Leggiamo quanto afferma Paolo ed avremo una visione perfetta di fede: “Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me. Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo” (Gal 1,19-20; 6,14). Paolo si annunzia alla Chiesa e al mondo come vera presenza reale di Gesù. Cristo vive tutto in lui. Lui è vita di Cristo nel mondo, oggi, in questo tempo. Cristo è nato in lui, vive in lui, è presente in lui, per lui abita sulla terra, in mezzo agli uomini, per lui redime, salva, converte, illumina, porta la pace nei cuori, ristora le menti con la verità, manifesta un Dio totalmente nuovo. Rivela il Dio fattosi carne oggi.

Celebrare il Natale liturgico, senza questi due Natali di Cristo Gesù, il Natale eucaristico e il Natale del cristiano è il modo falso di vivere l’evento più santo della nostra storia. È un modo pagano, estraneo a noi, di avvicinarci a questo grande mistero. Si vive un evento che fu, ma che non è oggi. Ora il Natale vero di Gesù è oggi, non ieri. È in questo tempo, in quest’ora. Non può essere ridotto ad un evento di ieri. Il Natale falso lo possono celebrare tutti. Ogni uomo può partecipare esteriormente a questa festa. Solo il cristiano può celebrare il Natale vero, non lo celebrerà però come festa, lo celebra come vita. Celebra il Natale vero perché oggi nasce al mondo come Cristo, perché oggi Lui nasce a Cristo e Cristo nasce in Lui.

Questa seconda presenza reale mai potrà esistere senza la prima. È la prima presenza reale la fonte, la sorgente, il principio che dona vita alla seconda. Se la prima è inesistente, assente dalla vita del cristiano, anche la seconda sarà necessariamente assente. Non si possono raccogliere frutti dove non vengono piantati alberi. Si pianta l’albero, si raccoglie il frutto. Si distrugge l’albero o neanche lo si conosce, e nessun frutto potrà mai essere raccolto. Chi distrugge la prima presenza reale di Gesù mai potrà realizzare la seconda. Mai un uomo potrà divenire presenza reale di Cristo nella storia. Celebra il Natale vero chi dall’Eucaristia ogni giorno si lascia trasformare in presenza reale vera di Gesù Signore. Chi diviene Cristo vivente in mezzo ai suoi fratelli. Chi non possiede l’Eucaristia, chi non vive di Eucaristia celebrerà di certo un Natale falso. Celebrerà una festa, ma non celebrerà la sua nascita di vera presenza reale di Gesù Signore. Grande è la responsabilità del discepolo di Gesù. È Lui oggi la verità o la falsità di Cristo Gesù. È Lui la via via della conoscenza o non conoscenza del Verbo Incarnato.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, Fateci celebrare il vero santo Natale.

Mons. Costantino Di Bruno