Saluto di Mons. Costantino Di Bruno ai S.E. Mons. Giuseppe Marciante

SALUTO A

S.E. REV.MA MONS. GIUSEPPE MARCIANTE
Vescovo Ausiliare della Diocesi di Roma
(Roma, Auditorium della Conciliazione, 02 Dicembre 2009, ore 18,00)

Eccellenza Reverendissima,

Siamo qui riuniti per celebrare il Quarto Convegno Ecclesiale del Movimento Apostolico. Il primo che viviamo in Roma.

“La missione evangelizzatrice del Movimento Apostolico e la nuova
evangelizzazione”, è tema, Eccellenza, con una sua particolare radice storica.

In Catanzaro, il 3 Novembre 1979 nasceva il Movimento Apostolico per tramite della sua Fondatrice – Ispiratrice Signora Maria Marino, con questa unica finalità: “Ricordare e annunziare la Parola di Gesù”, lavorando nella Chiesa, con la Chiesa, per la Chiesa, vivendone interamente, senza nulla aggiungere e nulla togliere, la sua vita.

La chiamata personale dell’Ispiratrice risale però al Settembre del 1977.

Nel 1978, a metà Ottobre, viene eletto Papa Sua Santità Giovanni Paolo II, di venerata memoria, il quale nei primi anni ’80, precisamente nel 1983, manifestò il grande desiderio per la Chiesa e il mondo di “una nuova Evangelizzazione.

L’Evangelizzazione che lui voleva doveva essere: “Nuova nel suo ardore, nei suoi metodi, nella sua espressione”.

I frutti da lui attesi erano: “Assicurare la crescita di una fede limpida e profonda. Formare comunità ecclesiali mature. Rifare il tessuto cristiano delle stesse comunità ecclesiali” (Ch. 34).

Attraverso il Pastore Universale e la più piccola, umile, sconosciuta, nascosta figlia della Chiesa, lo Spirito Santo manifestava la via da percorrere per far risplendere nei cuori la luce del suo Vangelo.

Trascorrono 30 anni. Il 26 Maggio 2009, Sua Santità Benedetto XVI, nel discorso di apertura del Convegno Pastorale della Diocesi di Roma, vede in un laicato maturo ed impegnato un vero strumento della Nuova Evangelizzazione.

“È necessario migliorare l’impostazione pastorale, così che, nel rispetto delle vocazioni e dei ruoli dei consacrati e dei laici, si promuova gradualmente la corresponsabilità dell’insieme di tutti i membri del Popolo di Dio. Ciò esige un cambiamento di mentalità riguardante particolarmente i laici, passando dal considerarli «collaboratori» del clero a riconoscerli realmente «corresponsabili» dell’essere e dell’agire della Chiesa, favorendo il consolidarsi di un laicato maturo ed impegnato”.

È giusto, Eccellenza, che Ella e i Presenti in aula conosciate stile e metodo secondo i quali il Movimento Apostolico attualizza l’opera dell’evangelizzazione.

Essi sono semplici. Possiamo indicarli con due parole: unità e comunione.

Unità tra Profezia e Teologia, Parola e Fede, Fede e Verità, Verità e Sana Dottrina, Sana Dottrina e Magistero, Magistero e Tradizione, Tradizione e Scrittura, Scrittura e Profezia.

Senza questa unità ogni evangelizzazione è falsata. È facile che il pensiero umano subentri al posto della volontà di Dio rivelata, manifestata, consegnata, affidata alla Chiesa, perché la doni nella sua integrità e totalità.

Molta evangelizzazione è falsata perché la Parola che si annunzia è svuotata della sua verità divina. Senza questa unità è facile cadere nell’errore degli scribi e dei farisei del tempo di Gesù: “Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». (Mc 7,8). E ancora: “Percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi” (Mt 23,13-15).

Il Movimento Apostolico, per grazia di Dio, in virtù di questa unità, si è preservato sempre immune dal cadere in questo errore.

Unità tra Santità e Missione, Fedeltà e Testimonianza, Coerenza e Annunzio, Vangelo e Vita, Vita e Santità.

Questa unità è essenza, sostanza, verità dell’evangelizzazione. Il Vangelo si dona da persone credibili.

Il missionario infatti deve essere: sicuro e certo nella conoscenza delle verità della fede secondo la sana dottrina della Chiesa.

Forte e fermo nell’annunzio e nel ricordo della Parola.

Pieno di carità e di misericordia verso l’uomo da condurre nella salvezza.

Paziente nell’accompagnare tutti a Cristo, nella Chiesa.

Prudente e saggio nella formazione della coscienza morale.

Colmo di zelo per la salvezza delle anime.

Accogliente sempre e sempre disponibile per ogni cuore che cerca Cristo Gesù.

Aperto al dialogo con tutti. Dolce nell’insegnare. Umile nel proporre. Discreto nel dialogare.

Deve altresì: porre l’amore per Cristo Gesù al di sopra di ogni altro amore. Pregare incessantemente per la conversione dei cuori. Offrire a Dio la sua vita in riscatto, per la salvezza dei suoi fratelli. Presentarsi agli altri con una vita moralmente ineccepibile. Sentirsi fratello dei fratelli, chinandosi come Cristo Gesù, per servirli sempre.

Unità tra Evangelizzazione e Formazione, Verità e Grazia, Parola e Sacramenti, Preghiera ed Opera, Fede e Carità, Dono e Speranza, Speranza ed Evangelizzazione.

Questa terza unità è la forza interiore ed esteriore del Vangelo. Senza una solida formazione di quanti già credono, senza la testimonianza di una carità visibile, sia di opere materiali che spirituali, senza l’accensione della Speranza nel Dio che è il solo Signore della storia, ogni evangelizzazione alla fine risulterà sterile.

Organizzare la Carità, risvegliare la Speranza, rinvigorire la Fede è stata ed è l’opera quotidiana del Movimento Apostolico.

Tutto questo lavoro non può essere fatto se non nella Comunione.

Comunione tra Pastori e Pastori.

Questa comunione ha un solo principio che la fonda nel suo essere e la regge nel suo farsi: ogni pastore è il cuore, la voce, la volontà, i piedi, il desiderio, il sacrificio, l’immolazione, l’olocausto di Cristo Gesù.

È Cristo il Pastore e tutti sono pastori in Lui, con Lui, per Lui.

L’unità non è accordo. La comunione non è votazione.

Essa è la nostra grande capacità di far vivere tutto Cristo attraverso il nostro corpo, la nostra anima, il nostro spirito.

Il Pastore è Cristo che si pone dinanzi a Cristo, cioè agli altri Pastori. È Cristo che vive per Lui, in Lui, dinanzi a Lui, cioè dinanzi agli altri Pastori.

Ogni pastore deve vivere nell’altro, con l’altro, per l’altro.

Comunione tra Pastori e Fedeli.

La comunione gerarchica, necessaria e indispensabile, è chiamata a farsi vero servizio, interessamento, attenzione, sollecitudine, amore, carità, dono di sé.

Il pastore è colui che ogni giorno deve generare come Corpo di Cristo e sua vita i fedeli. Il fedele è colui che si deve ogni giorno lasciare generare in Cristo dal Pastore per essere capace di vivere tutta la vita di Cristo nel suo corpo, in mezzo ai suoi fratelli.

Questa comunione di generazione e di formazione è l’opera quotidiana del Pastore. Quest’opera è la vera sorgente dalla quale scaturisce ogni vera evangelizzazione nella Chiesa.

Comunione tra Fedeli e Fedeli.

Per questa comunione è necessario che ognuno di essi ingaggi una lotta al peccato, al vizio, alla superficialità, al minimalismo, ad ogni altra infedeltà piccola o grande. Abbiamo bisogno di laici santi, perché solo nella santità oggi potrà essere svolta la missione evangelizzatrice della Chiesa.

Quando i fedeli laici vivono questa comunione, essi non saranno più delle gocce d’acqua che cadono in un deserto infuocato. Divengono come un fiume in piena che abbatte, travolge, feconda, coinvolge, trascina il mondo intero.

Così ho visto, così vedo il Movimento Apostolico. Così chiedo ogni giorno al Signore che lo faccia essere per la sua più grande gloria.

Queste vie il Movimento Apostolico ha percorso in questi anni.

Queste vie oggi devono essere percorse con più slancio, dedizione, zelo, volontà, sacrificio, amore, carità, perché solo elevandoci noi, possiamo sperare di elevare il mondo.

Saluto il Santo Padre e lo ringrazio con grande gioia per averci fatto partecipare alla sua Udienza Generale del Mercoledì. Siamo a casa Sua, all’ombra della Sua benedizione. Questa mattina abbiamo ascoltato la Sua voce. Lo abbiamo visto di persona. In Lui abbiamo visto Pietro, la roccia, sulla quale Gesù ha edificato la sua Chiesa. Per Lui e per tutta la Chiesa, di cui è il Pastore Universale, sale a Dio ogni giorno la preghiera del Movimento Apostolico. Il Signore lo conservi nella Sua Santità, lo custodisca nel Suo Amore, lo conduca con la luce del Suo Santo Spirito.

Saluto e ringrazio

Gli Eccellentissimi Vescovi, i Presbiteri, i Diaconi, I Seminaristi, I Religiosi, le Religiose, le Consacrate Laiche, le autorità Civili e Militari di ogni ordine a grado.

La Presidente del Movimento Apostolico, donna che ama Gesù, interamente posta al servizio della Sua volontà per la conversione di molti cuori.

L’Ispiratrice – Fondatrice del Movimento Apostolico. Da Lei tutto è iniziato. Nulla però è rimasto in Lei. Tutto Ella ha dato di sé a Cristo Gesù, e Gesù ha fatto di Lei l’olocausto quotidiano e perenne, a Lui gradito, per la salvezza di molte anime.

Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Antonio Ciliberti, nel cui cuore regna il desiderio che il Movimento Apostolico, superando le quotidiane difficoltà e offrendo le croci giornaliere a Gesù, porti a compimento la missione ricevuta per il più grande bene della Chiesa e del mondo.

A Lei, Eccellenza Reverendissima Mons. Giuseppe Marciante, il mio ringraziamento personale e di tutto il Movimento Apostolico. A Lei che è Vescovo della Chiesa di Dio, Vicario di Cristo Gesù, Successore degli Apostoli, Evangelizzatore per mandato divino, attesto che il Movimento Apostolico ha un solo fine, una sola aspirazione, un solo anelito: servire Cristo nella sua Chiesa una, santa, cattolica, apostolica, in umiltà e obbedienza, in semplicità e povertà in spirito, in mitezza e purezza di cuore, in comunione e in unità, facendo di noi stessi un sacrificio e anche un’immolazione per la conversione del mondo.

A tutti voi che avete voluto partecipare a questo nostro Quarto Convegno Nazionale un grazie sentito. Il Signore vi ricompensi per il vostro sacrificio, il vostro entusiasmo, l’impegno quotidiano che vi fa suoi missionari di pace.

Alla Vergine Maria, Madre della Redenzione, affido la Chiesa e il mondo.

Ella ci aiuti a portare tutti nel cuore di suo Figlio Gesù, nell’amore del Padre, nella comunione dello Spirito Santo.

Angeli e Santi di Dio ottengano molti frutti da questo nostro Quarto Convegno.

Grazie.

L’Assistente Ecclesiastico Centrale del Movimento Apostolico
Mons. Costantino Di Bruno