vangelo del giorno

Salvaci, Signore, siamo perduti!

28 GIUGNO (Mt 8,23-27)

La Chiesa, dinanzi ad ogni tempesta della storia, non deve avere paura. Essa deve invece avere una sola preoccupazione, una sola paura: che Gesù non sia sulla sua barca. Quando Gesù è sulla barca, questa toccherà sempre l’altra riva. Giovanni, nella sua Apocalisse, non ci rivela forse che la storia è una tempesta potente, forte, devastante, ma che essa mai riuscirà ad impedire alla barca della Chiesa di approdare all’altra riva che è quella della Gerusalemme Celeste. La sua profezia non termina con la visione della Città del cielo raggiunta dalla sua Chiesa?

E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva: «Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio. E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate».

E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose». E soggiunse: «Scrivi, perché queste parole sono certe e vere». E mi disse: «Ecco, sono compiute! Io sono l’Alfa e l’Omèga, il Principio e la Fine. A colui che ha sete io darò gratuitamente da bere alla fonte dell’acqua della vita. Chi sarà vincitore erediterà questi beni; io sarò suo Dio ed egli sarà mio figlio. Ma per i vili e gli increduli, gli abietti e gli omicidi, gli immorali, i maghi, gli idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. Questa è la seconda morte».

Poi venne uno dei sette angeli, che hanno le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli, e mi parlò: «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello». L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello (Ap 21,1-14).

La Chiesa ha attraversato ogni persecuzione, ogni martirio, ogni volontà satanica degli uomini di distruggerla. Per essa sempre si compie la profezia di Gesù a Pietro: “Le potenze degli inferi non prevarranno”. Ai discepoli è chiesto però di avere sempre Gesù sulla barca. Ma come si porta Gesù sulla barca? Facendolo ogni suo discepolo cuore del suo cuore, pensiero dei suoi pensieri, anima della sua anima, volontà della sua volontà. Porta Cristo sulla barca quando è pronto per essere crocifisso con Lui per la redenzione del mondo, offrendo la sua vita, sempre in Lui, in riscatto dei molti.

Salito sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva. Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia. Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».

Se però la nostra fede è ancora debole, possiamo sempre pregare, chiedere a Lui che attutisca in qualche modo la forza minacciosa del vento. Per amore anche questo Lui farà, rivelando però che ancora la nostra fede è piccola, povera, incapace di sostenere le minacce della storia contro la nostra stessa vita. Poiché noi siamo sempre deboli, piccoli, poveri nella fede, almeno che sia forte, intensa, la nostra preghiera. Se la fede è poca, Lui deve essere svegliato. A Lui va chiesta la grazia di poter giungere all’altra riva. Tutti però dobbiamo sapere che Lui non ama essere svegliato. Desidera rimanere sulla barca sapendo noi e credendo che mai affonderemo. A questa fede dobbiamo noi giungere. Ce lo chiede Lui. A noi l’obbligo di crescere e di camminare di fede in fede.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di fede forte.