SAULO, SAULO, PERCHÉ MI PERSÉGUITI?

SABATO 25 GENNAIO (At 22,3-16)

Le vie per rendere testimonianza a Cristo Signore sono tutte stabilite dal Padre celeste e comunicate all’uomo attraverso lo Spirito Santo, che guida la storia perché Gesù venga glorificato con le parole e con la vita. Anche le sinagoghe, i tribunali, i sinedri, sono luoghi nei quali va resa testimonianza a Cristo Gesù. In questi luoghi o in altri, il discepolo di Gesù non deve preoccuparsi sulle risposte da dare. Le suggerirà lo Spirito Santo. Tutto nella vita del cristiano dovrà essere dalla volontà del Padre e dalla sapienza dello Spirito del Signore: “Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo. Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli” (Mt 10,16-23.32-33). Il Signore vuole rendere l’ultima solenne testimonianza a Cristo Gesù al suo popolo e per questo lo Spirito Santo spinge Paolo perché si rechi a Gerusalemme. Le motivazioni umane possono essere tante. Le motivazioni divine non sono tante, ma solo una: il Signore vuole offrire al suo popolo una ulteriore grazia di salvezza e per questo manda Paolo, colui che un tempo era uno di loro. Questo dice nel Sinedrio Paolo: Io ero uno di voi. Anzi, in zelo vi superavo tutti. Io perseguitavo a morte tutti i seguaci di Gesù. È giusto che vi chiediate: ho smesso per mia decisione o perché Cristo, il Crocifisso che è il Risorto, mi ha strappato dalle tenebre così come oggi vuole strappare voi?

In quei giorni, Paolo disse al popolo: «Io sono un Giudeo, nato a Tarso in Cilìcia, ma educato in questa città, formato alla scuola di Gamaliele nell’osservanza scrupolosa della Legge dei padri, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi. Io perseguitai a morte questa Via, incatenando e mettendo in carcere uomini e donne, come può darmi testimonianza anche il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro avevo anche ricevuto lettere per i fratelli e mi recai a Damasco per condurre prigionieri a Gerusalemme anche quelli che stanno là, perché fossero puniti. Mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all’improvviso una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?”. Io risposi: “Chi sei, o Signore?”. Mi disse: “Io sono Gesù il Nazareno, che tu perséguiti”. Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono la voce di colui che mi parlava. Io dissi allora: “Che devo fare, Signore?”. E il Signore mi disse: “Àlzati e prosegui verso Damasco; là ti verrà detto tutto quello che è stabilito che tu faccia”. E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni giunsi a Damasco. Un certo Anania, devoto osservante della Legge e stimato da tutti i Giudei là residenti, venne da me, mi si accostò e disse: “Saulo, fratello, torna a vedere!”. E in quell’istante lo vidi. Egli soggiunse: “Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. E ora, perché aspetti? Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome”».

Dinanzi ad ogni cambiamento che avviene nella vita di un uomo, è giusto che ci si chieda: qual è la causa che lo ha prodotto, generato, posto in essere? Una conversione così totalizzante come quella di Paolo non può venire dal suo cuore e neanche dalla grazia di Dio. È il frutto di un grande stravolgimento divino. Ecco cosa vuole dire Paolo: il mio Dio, il vostro Dio, mi ha stravolto, ha operato in me una vera nuova creazione. Quanto vedete in me, non viene da me, ma dal mio e vostro Dio.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che siamo sempre dal Padre, in Cristo, per lo Spirito.