Se avrete fede e non dubiterete

La fede nella Parola del Signore è principio, radice, fondamento di ogni altra fede. La vita è in questa fede. Si esce da essa si entra nella morte. Tutti i mali del mondo sono il frutto del non ascolto della Parola del Signore, mentre tutti i beni vengono dall’ascolto di essa.

La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio. Per fede, noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sicché dall’invisibile ha preso origine il mondo visibile. Per fede, Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, avendo Dio attestato di gradire i suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora. Per fede, Enoc fu portato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Infatti, prima di essere portato altrove, egli fu dichiarato persona gradita a Dio. Senza la fede è impossibile essergli graditi; chi infatti si avvicina a Dio, deve credere che egli esiste e che ricompensa coloro che lo cercano. Per fede, Noè, avvertito di cose che ancora non si vedevano, preso da sacro timore, costruì un’arca per la salvezza della sua famiglia; e per questa fede condannò il mondo e ricevette in eredità la giustizia secondo la fede. Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava (Cfr. Eb 11.1-40).

Tutto è dall’ascolto del Signore che parla all’uomo per il suo bene. Nella Parola ascoltata vi è tutto il bene dell’uomo, perché in essa vi è ogni benedizione. Tutta la vita è in questa Parola. L’uomo non solo è chiamato ad ascoltare, ma anche a parlare. È chiamato a parlare a Dio, agli uomini, alla stessa creazione. Gesù promette ai suoi discepoli – è sua Parola e mai essa passerà – che se essi diranno una parola ad un gelso o ad un monte perché si sposti e si collochi in altro luogo, il gelso o il monte obbediranno. La creazione obbedirà loro se essi hanno fede nella loro parola. Poiché la fede nella loro Parola è il frutto dello Spirito Santo, più essi cresceranno nello Spirito di Cristo e più la loro parola diverrà parola carica di divina onnipotenza. Nessuno però potrà crescere nello Spirito Santo se non cresce nell’ascolto della Parola di Dio, di Cristo Signore, se non segue la mozione dello stesso Spirito. La creazione obbedisce a chi obbedisce. Dio ascolta chi ascolta Lui. Se l’uomo è sordo alla Parola del Signore, anche il Signore è sordo alla Parola dell’uomo. Ascolto per ascolto, obbedienza per obbedienza, Parola per parola, richiesta per richiesta, amore per amore.

Come si cresce nello Spirito Santo? Si cresce nello Spirito Santo nella misura della nostra conformazione a Cristo Signore. Si cresce in conformazione a Cristo Gesù se si cresce nell’obbedienza alla sua Parola allo stesso modo che Lui cresceva obbedendo alla Parola del Padre. L’obbedienza deve giungere all’osservanza anche dei più piccoli precetti della Legge. Si deve arrivare al possesso di una coscienza così pura capace di evitare anche un solo pensiero e una sola parola, un solo desiderio e un solo sentimento che non sono conformi al desiderio e al sentimento di Cristo Gesù. Sarebbe sufficiente che ognuno si chiedesse: Cristo Gesù penserebbe così, farebbe così, parlerebbe così, desidererebbe così, si relazionerebbe così, obbedirebbe così, si lascerebbe tentare così? Se la risposta è negativa per Lui, deve essere negativa anche per noi. Se è positiva per Gesù potrà essere positiva anche per noi. La coscienza di Cristo dovrà essere la coscienza del cristiano. Finché non si arriva al possesso della coscienza di Cristo, per agire secondo la sua luce, allora il cammino è sempre da compiere. La crescita nello Spirito Santo è sempre agli inizi.

La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame. Vedendo un albero di fichi lungo la strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: «Mai più in eterno nasca un frutto da te!». E subito il fico seccò. Vedendo ciò, i discepoli rimasero stupiti e dissero: «Come mai l’albero di fichi è seccato in un istante?». Rispose loro Gesù: «In verità io vi dico: se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che ho fatto a quest’albero, ma, anche se direte a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete» (Mt 21,18-22).

Gesù Signore dice una Parola e tutto si compie all’istante. Questo ci rivela che la sua coscienza è tutta nella luce del Padre e la sua obbedienza è senza intervallo di tempo, neanche di un decimo di secondo. Gesù comanda e subito tutto avviene. È il segno che il Padre gli parla e subito tutto è da Lui accolto e posto in essere. Alla formazione e al possesso di questa coscienza dobbiamo pervenire. È questo il nostro quotidiano esercizio. Ridurre gli spazi di tempo tra il comando ricevuto e l’obbedienza prestata. Più riduciamo i tempi della nostra obbedienza dovuta a Dio e più la creazione riduce i tempi del suo ascolto dovuto a noi. La misura della nostra fede è proporzionata alla misura della nostra obbedienza. Obbediamo, siamo obbediti. Non obbediamo, mai saremo obbediti. Ascoltiamo, siamo ascoltati. Non ascoltiamo, mai saremo ascoltati. Possiamo comandare, ma la creazione non si smuove. Dio non ordinerà mai di smuoversi dal momento che noi non ci siamo smossi per andare a Lui.

Madre di Gesù, Angeli, Santi, dateci la vostra obbedienza e ascolteremo sempre il nostro Dio.