Se non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati
Cristo Gesù è il solo problema del mondo. Non ve ne sono altri. Risolto secondo verità il problema Cristo Gesù, ogni altro problema è già risolto. Se però il problema Cristo Gesù non viene risolto secondo verità, nessun problema sarà mai risolvibile. L’uomo sarà sempre consumato dal male che è dentro di lui e che genera altro male fuori di lui, nell’umanità e sulla stessa terra. Tutti i potenti della terra mettono però Cristo da parte come se non fosse Lui il solo ed unico problema da risolvere. Anche la Chiesa spesso lo mette da parte, lo congela, lo iberna, pensando che Cristo sia di intralcio ai suoi progetti ecumenici o semplicemente di impatto sociale in questo mondo. Essa ignora che Cristo non ha mandato la Chiesa per la Chiesa, non l’ha chiamata, non l’ha costituita per se stessa e neanche per il mondo, l’ha costituita per Lui, per essere sua presenza, sua vita, sua verità, sua luce, suo sole, suo pane, suo sangue, sua croce, sua martirio, sua crocifissione, sua risurrezione.
Se la Chiesa sta a Cristo come Cristo sta al Padre, se la Chiesa è da Cristo come Cristo è dal Padre, se la Chiesa deve testimoniare Cristo come Cristo testimonia il Padre, potrà mai esistere la Chiesa che non sia manifestazione di Cristo, solo di Cristo, come Cristo era manifestazione del Padre, solo del Padre? Cristo Gesù è la natura stessa della Chiesa. Se la Chiesa congela o iberna Gesù, perché la sua parola possa incidere nel mondo, potrà anche farlo, ma sapendo che quella parola, non essendo di Cristo, non essendo manifestazione di Cristo, non essendo rivelazione di Cristo, dono di Cristo, è una parola che Dio mai feconderà. Il Padre dei cieli ha stabilito con decreto eterno, immutabile nei secoli, di fare ogni cosa per mezzo di Cristo, in Cristo, con Lui. Ha deciso di salvare il mondo per mezzo della Chiesa, corpo di Cristo. La Chiesa fa parte della mediazione di salvezza e di redenzione di Gesù Signore. Ibernando Cristo Gesù, la Chiesa iberna se stessa, si rende strumento non di Cristo, strumento vano.
I Giudei erano stati costituiti strumento storico del Padre per dare al mondo la discendenza di Abramo nella quale Lui avrebbe benedetto tutto il mondo, le nazioni, i popoli. La vera benedizione di Dio, che ha un solo nome: nuova creazione, da Gesù deve discendere ora su tutti i figli di Abramo. Se però i digli di Abramo non riconoscono che Gesù è Dio e mandato da Dio per benedire tutte le nazioni della terra, nessuna esclusa, essi moriranno nei loro peccati. Abramo non è per loro la benedizione. Neanche Mosè è per loro la benedizione. Il patto del Sinai non per loro la benedizione. È il nuovo patto per loro la benedizione e questo nuovo patto è in Cristo, nel suo sangue, nella sua carne, nel suo sacrificio, nell’immolazione sulla croce. Chi non confessa che è Cristo la benedizione della salvezza del Padre, rimarrà nel suo peccato, perché si sottrae alla via che il Signore ha stabilito per benedire il mondo. Questa profezia di Cristo – morirete nei vostri peccati – vale per ogni uomo. Nessuno potrà percorrere altre vie.
Di nuovo disse loro: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite» (Gv 8,21-29).
È questo il motivo per cui Gesù è il solo problema dell’uomo. Ma è anche il solo problema della Chiesa. Essa potrà essere benedizione per tutti i popoli se è benedetta da Cristo ed è benedetta se vive solo per Lui, in vista di Lui, finalizzata a Lui, realizzata in Lui, missionaria perenne di Lui, testimone di Lui. La Chiesa deve farsi per il mondo dono di salvezza sempre dalla croce. Ma anche annunzio di salvezza che è Cristo in essa ed essa in Cristo. La Chiesa deve avere il coraggio, la forza di gridare ad ogni uomo: “Sono io la tua salvezza in Cristo ed è Cristo la tua salvezza in me, attraverso me, con me”. Lo dovrà sempre gridare con grandissimo amore, ma anche con altrettanta fermezza nella verità. Né Cristo senza la Chiesa, né la Chiesa senza Cristo. Sono un unico e solo sacramento di salvezza. Nell’istante in cui la Chiesa rinunzia a se stessa, rinunzia a Cristo e se rinunzia a Cristo, in nome di altre cose, rinunzia anche a se stessa. Se il mondo non crede che la Chiesa è sacramento di Cristo morrà nel suo peccato. Sarà senza luce, senza verità, senza grazia, senza via, perché oggi è la Chiesa la via per andare a Dio. Cristologia ed ecclesiologia non possono mai essere separate. L’una è nell’altra, perché la verità di Cristo è tutta nella Chiesa e la verità della Chiesa è tutta in Cristo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci coscienti del nostro mistero.