SE QUALCUNO DI VOI È PRIVO DI SAPIENZA

LUNEDÌ 17 FEBBRAIO (Gc 1,1-11)

Vi è una infinita differenza tra la sapienza di cui si parla nell’Antico Testamento e la sapienza nel Nuovo. Nell’Antico Testamento la sapienza è luce divina, scienza eterna che viene data all’uomo al fine di conoscere Dio, se stesso, le cose: “Anch’io sono un uomo mortale uguale a tutti, discendente del primo uomo plasmato con la terra. La mia carne fu modellata nel grembo di mia madre, nello spazio di dieci mesi ho preso consistenza nel sangue, dal seme d’un uomo e dal piacere compagno del sonno. Anch’io alla nascita ho respirato l’aria comune e sono caduto sulla terra dove tutti soffrono allo stesso modo; come per tutti, il pianto fu la mia prima voce. Fui allevato in fasce e circondato di cure; nessun re ebbe un inizio di vita diverso. Una sola è l’entrata di tutti nella vita e uguale ne è l’uscita. Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza, implorai e venne in me lo spirito di sapienza. La preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto, non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, perché tutto l’oro al suo confronto è come un po’ di sabbia e come fango sarà valutato di fronte a lei l’argento. L’ho amata più della salute e della bellezza.

Ho preferito avere lei piuttosto che la luce, perché lo splendore che viene da lei non tramonta. Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile. Ho gioito di tutto ciò, perché lo reca la sapienza, ma ignoravo che ella è madre di tutto questo. Ciò che senza astuzia ho imparato, senza invidia lo comunico, non nascondo le sue ricchezze. Ella è infatti un tesoro inesauribile per gli uomini; chi lo possiede ottiene l’amicizia con Dio, è a lui raccomandato dai frutti della sua educazione. Mi conceda Dio di parlare con intelligenza e di riflettere in modo degno dei doni ricevuti, perché egli stesso è la guida della sapienza e dirige i sapienti. Nelle sue mani siamo noi e le nostre parole, ogni sorta di conoscenza e ogni capacità operativa”. (Sap 7,1-16). Nel Nuovo Testamento la Sapienza è Cristo ed è lo Spirito Santo. Sappiamo che Cristo Gesù è grazia, verità, luce, vita eterna. Lo Spirito Santo è sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore del Signore. Come il Padre tutto ha detto e fatto per Cristo e lo Spirito Santo, così anche il cristiano tutto può fare per Cristo nello Spirito Santo. Ma cosa deve fare il cristiano? La stessa cosa che ha fatto il Signore. Il Signore per Cristo nello Spirito Santo ha realizzato la sua volontà, tutta la sua volontà. Il cristiano per Cristo nello Spirito può realizzare tutta la divina volontà. Può obbedire al suo Dio allo stesso modo che il suo Dio obbedisce a se stesso. È questa la straordinaria potenza della sapienza sempre da chiedere a Dio.

Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono nella diaspora, salute. Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la vostra fede, messa alla prova, produce pazienza. E la pazienza completi l’opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla. Se qualcuno di voi è privo di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti con semplicità e senza condizioni, e gli sarà data. La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all’onda del mare, mossa e agitata dal vento. Un uomo così non pensi di ricevere qualcosa dal Signore: è un indeciso, instabile in tutte le sue azioni. Il fratello di umile condizione sia fiero di essere innalzato, il ricco, invece, di essere abbassato, perché come fiore d’erba passerà. Si leva il sole col suo ardore e fa seccare l’erba e il suo fiore cade, e la bellezza del suo aspetto svanisce. Così anche il ricco nelle sue imprese appassirà.

Se nei sacramenti riceviamo tutto Cristo e tutto lo Spirito Santo, perché siamo privi di sapienza? Ne siamo privi perché non le diamo vita. Non le diamo vita perché non la rafforziamo con la preghiera, l’obbedienza al Vangelo, le opere di misericordia spirituali e corporali. La sapienza è in tutto simile ad un albero. Se lo piantiamo nel terreno del cuore e non gli diamo l’acqua, esso muore. Il Signore dona la sapienza, dona Cristo e lo Spirito Santo, l’acqua dobbiamo metterla noi. Se noi non abbiamo l’acqua, dobbiamo chiedere al Signore che ci aiuti a procurarcela, accostandoci con più devozione ai sacramenti, vivendo la Parola con maggiore obbedienza, dedicandoci con più zelo alle opere di carità, togliendo dal nostro corpo ogni spina e rovo che soffoca l’albero.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che per noi mai manchi l’acqua che dona vita.