Se uno non nasce da acqua e Spirito

LUNEDÌ 20 APRILE (Gv 3,1-8)

Le parole di Gesù sono chiare, inequivocabili, immodificabili. Esse dicono necessità senza eccezioni. Valgono per ogni figlio di Adamo, nessuno escluso: “In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito”. A questa necessità Gesù aggiunge anche il comando ai suoi Apostoli. Così nel Vangelo secondo Matteo: “Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt 18,16-20). In Marco il comando è ancora più esplicito: “E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato” (Mc 16,15-16). Se gli Apostoli non predicano Cristo nel suo mistero di morte e risurrezione e non battezzano nel suo nome, sono omissivi di un comandamento dato loro dal Signore. Essi sono responsabili di tutti coloro che si perdono per la loro mancata obbedienza. Questa gravissima responsabilità eterna è anche per ogni altro ministro della Parola.

L’Apostolo Pietro ha ben compreso questa necessità e questo comando. Non solo battezza quanti hanno creduto nella sua Parola su Cristo Gesù, ma anche Cornelio e quelli della sua casa dopo che su di essi era disceso lo Spirito Santo: “All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone” (At 2,37-41). “Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio. Allora Pietro disse: «Chi può impedire che siano battezzati nell’acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo” (At 10,44-48). Questa è la Parola di Gesù e il suo Comando. Necessità per ogni uomo di lasciarsi battezzare. Comando per ogni Apostolo di predicare il Vangelo e di battezzare quanti credono. È anche compito dell’Apostolo vigilare perché questa volontà di Cristo Gesù sia annunziata secondo purissima verità e vissuta con obbedienza perfetta da parte di tutti.

Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

Se la predicazione del Vangelo, il fare discepoli, il battezzare è essenza della missione apostolica, se queste cose sono anche un comando e non solo una esortazione, ci potrà essere nella Chiesa di Dio un solo uomo che possa negare questo comando e questa necessità? Se lo facesse, non sarebbe di certo più Apostolo di Cristo Signore. Non sarebbe suo ministro della Parola. Non sarebbe neanche cristiano. È Apostolo, ministro, cristiano chi vive con il pensiero di Cristo. Poiché nella non difesa del battesimo e nella dichiarazione della sua inutilità, vi è negazione del pensiero di Cristo, chi dicesse queste cose si escluderebbe dalla sequela di Gesù e anche dall’essere suo Apostolo e suo ministro. La vera fede implica delle conseguenze che sono eterne.

Madre di Dio, Angeli, Santi, date ad ogni cristiano una fede vera nel comando di Gesù.