Se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio

Mi chiedo ogni giorno e mi domando: perché oggi il cristiano è così stolto, insipiente, tanto stolto ed insipiente da rinnegare, calpestare, disprezzare il mistero che si è compiuto in lui? Perché è talmente folle da abbandonare la sorgente dell’acqua zampillante nella quale è stato immerso per trovare conforto in delle cisterne screpolate che contengono solo fango? Perché abiura dalla sua fede per consegnarsi alla non fede? Perché questo squallore spirituale operato da lui non solo nella sua vita, ma anche in quella di molti suoi fratelli per la sua cattiva testimonianza?

La verità è una sola. Egli si è distaccato dal cuore di Cristo. Non pensa più dal cuore di Cristo che è cuore del Padre, nella purissima comunione dello Spirito Santo, ma pensa dal suo cuore di pietra, di peccato, di vizio, di luridume spirituale. Recisa la sua vita dalla vera vite che è Cristo Signore è divenuto un ramo secco destinato al fuoco, ma prima ancora alla falsità, alla menzogna, alla morte spirituale in lui della sorgente stessa della verità.

Tra un uomo condotto, mosso dal vizio, dalla concupiscenza, dalla stoltezza, dalla non conoscenza di Dio, da una moltitudine di verità parziali, dall’empietà, dall’idolatria, dal suo cuore e un uomo mosso dallo Spirito Santo, che è la purissima conoscenza della verità e della volontà di Dio, la differenza non è grande, non è infinita, non è neanche abissale, è semplicemente divina. L’uno è condotto da Dio, l’altro dall’anti–Dio, dal falso Dio, da chi Dio non è. È condotto spesso anche da Satana per la sua rovina eterna. È questa la differenza tra chi nasce dallo Spirito e chi invece rimane nella sua pura e semplice nascita dalla madre terrena.

Il Battesimo cambia sostanzialmente la natura dell’uomo. Cambia il suo spirito, la sua anima ed anche il suo corpo. Da natura umana viene fatto un uomo di natura divina, perché è questo il vero frutto del battesimo: renderci partecipi della natura divina. Dio ci avvolge con la sua natura che è verità eterna, purezza soprannaturale, grazia santificatrice e trasformatrice, luce che allontana ogni tenebra, virtù che libera da ogni vizio, da ogni concupiscenza, da ogni stoltezza ed empietà. Tra un albero secco e un albero piantato nel giardino di Dio la differenza è infinita. È la stessa differenza che separa la morte dalla vita. È una differenza di sostanza.

Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio».

Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna (Gv 3,1-15).

Nicodemo non comprende il mistero che Gesù gli annunzia. Chiede per essere illuminato. È uomo saggio, intelligente, prudente, accorto. Noi non comprendiamo, ma ci rifiutiamo di chiedere. Vogliamo difendere la nostra stoltezza ed insipienza. Vogliamo arroccarci nella nostra insipida ignoranza delle cose di Dio. Addirittura il nostro orgoglio è così alto da negare, rifiutare la stessa realtà del battesimo, facendo di esso un semplice rito senza alcun significato per chi lo riceve. Chi fa tutte queste cose non sono i pagani. Sono i cristiani.

È questo il segno di una caduta rovinosa dalla fede. Il mistero è come se non ci appartenesse più. Ormai l’uomo è governato solo dal visibile e dal sensibile. Ciò che si vede è vero ed è buono. Ciò che è sensibile per l’uomo è vita. Non sa che il visibile e il sensibile senza la verità del mistero è per l’uomo vera trappola di morte. Come uscire da questo pantano di insipienza e di stoltezza, di empietà e di idolatria? La soluzione è una sola: riprendere la via della vera profezia e iniziare a gridare il mistero in tutta la sua potenza. Per fare questo è necessario che vi siano uomini e donne che credano in esso. La vita non è dalla Parola. È dalla persona che crede nel mistero annunciato dalla Parola. Senza la fede di chi la porta, la Parola rimane vuota.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci portatori fedeli della Parola.