SEMINATE PER VOI SECONDO GIUSTIZIA

MERCOLEDÌ 8 LUGLIO (Os 10,1-3.7-8.12)

Tutto è un dono del Signore. Ogni dono è dato perché attraverso di esso si benedica, si lodi, si ringrazi il Signore. Lo si confessi come il solo Dio della nostra vita. Così Davide benedisse il Signore, vedendo la generosità del suo popolo: “Davide benedisse il Signore sotto gli occhi di tutta l’assemblea. Davide disse: «Benedetto sei tu, Signore, Dio d’Israele, nostro padre, ora e per sempre. Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, lo splendore, la gloria e la maestà: perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. Tuo è il regno, Signore: ti innalzi sovrano sopra ogni cosa. Da te provengono la ricchezza e la gloria, tu domini tutto; nella tua mano c’è forza e potenza, con la tua mano dai a tutti ricchezza e potere. Ed ora, nostro Dio, noi ti ringraziamo e lodiamo il tuo nome glorioso. E chi sono io e chi è il mio popolo, per essere in grado di offrirti tutto questo spontaneamente? Tutto proviene da te: noi, dopo averlo ricevuto dalla tua mano, te l’abbiamo ridato. Noi siamo forestieri davanti a te e ospiti come tutti i nostri padri. Come un’ombra sono i nostri giorni sulla terra e non c’è speranza. Signore, nostro Dio, quanto noi abbiamo preparato per costruire una casa al tuo santo nome proviene da te ed è tutto tuo. So, mio Dio, che tu provi i cuori e ti compiaci della rettitudine. Io, con cuore retto, ho offerto spontaneamente tutte queste cose. Ora io vedo con gioia che anche il tuo popolo qui presente ti porta offerte spontanee. Signore, Dio di Abramo, di Isacco e d’Israele, nostri padri, custodisci per sempre questa disposizione come intimo intento del cuore del tuo popolo. Dirigi i loro cuori verso di te. A Salomone, mio figlio, concedi un cuore sincero, perché custodisca i tuoi comandi, le tue istruzioni e le tue norme, perché esegua tutto ciò e costruisca l’edificio per il quale io ho fatto i preparativi». Davide disse a tutta l’assemblea: Benedite dunque il Signore, vostro Dio!». Tutta l’assemblea benedisse il Signore, Dio dei loro padri; si inginocchiarono e si prostrarono davanti al Signore e al re” (1Cr 29,10-29). Invece il popolo si serviva dei doni di Dio per peccare, adorare gli idoli, sacrificare ad essi. Noi oggi non usiamo tutti i doni di Dio per il vizio, il peccato, per dare morte e non vita? Non usiamo il nostro corpo e il nostro spirito per il male e non per il bene? La fede a questo serve: per fare della nostra vita un dono al Signore nostro Dio. Questo significa: “Seminate per voi secondo giustizia”. Fate della vostra vita un dono al vostro Dio, offrendo a Lui il solo sacrificio a Lui gradito: l’obbedienza ad ogni suo volere.

Vite rigogliosa era Israele, che dava sempre il suo frutto; ma più abbondante era il suo frutto, più moltiplicava gli altari; più ricca era la terra, più belle faceva le sue stele. Il loro cuore è falso; orbene, sconteranno la pena! Egli stesso demolirà i loro altari, distruggerà le loro stele. Allora diranno: «Non abbiamo più re, perché non rispettiamo il Signore. Ma anche il re, che cosa potrebbe fare per noi?». Perirà Samaria con il suo re, come un fuscello sull’acqua. Le alture dell’iniquità, peccato d’Israele, saranno distrutte, spine e cardi cresceranno sui loro altari; diranno ai monti: «Copriteci» e ai colli: «Cadete su di noi». Seminate per voi secondo giustizia e mieterete secondo bontà; dissodatevi un campo nuovo, perché è tempo di cercare il Signore, finché egli venga e diffonda su di voi la giustizia.

Quando si intraprendono vie di disobbedienza, trasgressione, ingiustizia, stoltezza, peccato, sempre su di esse governano e regnano distruzione, devastazione, morte. Sono il frutto che inevitabilmente produce chi si allontana dal sentiero della vita. Questi frutti saranno così amari che ad essi è preferibile la morte. Ecco perché si chiede ai monti di coprirci e ai colli di cadere su di noi. Ma questi frutti di morte hanno un altissimo valore di insegnamento. Ogni uomo deve imparare che dal male mai potrà venire il bene, dalla falsità mai la verità, dalle tenebre mai la luce. Dalla disobbedienza non nasce la prosperità e la pace, la benedizione e l’abbondanza. Gesù ricorda questa profezia alle figlie di Gerusalemme: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?»” (Lc 23,27-32).

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano semini secondo verità e giustizia.