vangelo del giorno

Si fece scuro in volto e se ne andò rattristato

3 MARZO (Mc 10,17-27)

Gesù è Colui che sempre confessa la verità del Padre suo. Chi è il Padre per Gesù? La sorgente eterna della sua vita. Ma è anche la sorgente eterna di ogni vita. Per Lui è sorgente per generazione eterna. Per l’intero universo è sorgente per creazione dal nulla. È anche sorgente eterna per elargizione, per dono, per amore, per grande carità. Questa verità di Dio è già confessata nell’Antico Testamento. 

Mentre il sacrificio veniva consumato, i sacerdoti facevano la preghiera e con loro tutti gli altri: Giònata intonava, gli altri continuavano in coro insieme a Neemia. La preghiera era formulata in questo modo: «Signore, Signore Dio, creatore di tutto, tremendo e potente, giusto e misericordioso, tu solo re e buono, tu solo generoso, tu solo giusto e onnipotente ed eterno, che salvi Israele da ogni male, che hai fatto i nostri padri oggetto di elezione e santificazione, accetta il sacrificio offerto per tutto Israele, tuo popolo, custodisci la tua porzione e santificala. Riunisci i nostri dispersi, libera quelli che sono schiavi in mano alle nazioni, guarda benigno i disprezzati e gli oltraggiati; sappiano così le nazioni che tu sei il nostro Dio. Punisci quelli che ci opprimono e ci ingiuriano con superbia. Trapianta il tuo popolo nel tuo luogo santo, come ha detto Mosè» (2Mc 1,23-29). 

In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. Per la tua giustizia, liberami e difendimi, tendi a me il tuo orecchio e salvami. Sii tu la mia roccia, una dimora sempre accessibile; hai deciso di darmi salvezza: davvero mia rupe e mia fortezza tu sei! Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio, dal pugno dell’uomo violento e perverso. Sei tu, mio Signore, la mia speranza, la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza. Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno: a te la mia lode senza fine. Per molti ero un prodigio, ma eri tu il mio rifugio sicuro. Della tua lode è piena la mia bocca: tutto il giorno canto il tuo splendore. Non gettarmi via nel tempo della vecchiaia, non abbandonarmi quando declinano le mie forze. Contro di me parlano i miei nemici, coloro che mi spiano congiurano insieme e dicono: «Dio lo ha abbandonato, inseguitelo, prendetelo: nessuno lo libera!». O Dio, da me non stare lontano: Dio mio, vieni presto in mio aiuto. La mia bocca racconterà la tua giustizia, ogni giorno la tua salvezza, che io non so misurare. Verrò a cantare le imprese del Signore Dio: farò memoria della tua giustizia, di te solo. Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito e oggi ancora proclamo le tue meraviglie. Venuta la vecchiaia e i capelli bianchi, o Dio, non abbandonarmi, fino a che io annunci la tua potenza, a tutte le generazioni le tue imprese. La tua giustizia, Dio, è alta come il cielo. Io ti renderò grazie al suono dell’arpa, per la tua fedeltà, o mio Dio, a te canterò sulla cetra, o Santo d’Israele. Cantando le tue lodi esulteranno le mie labbra e la mia vita, che tu hai riscattato. Allora la mia lingua tutto il giorno mediterà la tua giustizia. Sì, saranno svergognati e confusi quelli che cercano la mia rovina (Cfr. Sal 71 (70) 1-24). 

Gesù ricorda a quest’uomo che la fonte della bontà è solo il Signore, solo Dio. Ma lui non crede. Pensa che siano i beni di questa terra. La non fede diviene non vocazione.

Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».

Tutto nella nostra vita è dalla verità di Dio. Siamo da Lui, non da ciò che possediamo. Se non diveniamo di retta, pura fede, anche la vocazione ascoltata diviene idolatria.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di fede pura, retta, santa.