Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso
Il Vangelo non è vivibile. Non è osservabile. Non è realizzabile. Non è praticabile. Il Vangelo è vita divina sulla terra. L’uomo è carne di peccato. Il Vangelo è purissima luce eterna. L’uomo è buio e tenebra infinita. Potrà mai la tenebra generare luce e la morte vita? Potrà mai il fango produrre spirito? Potrà mai il peccato generare misericordia, se esso è la negazione di ogni amore e di ogni misericordia? Potrà mai il vizio fruttificare virtù? Essendo l’uomo un ammesso di cenere, mai da esso potrà sgorgare la vera vita, il vero bene, la vera luce.
Allora il Vangelo è un’utopia, una chimera, una fantasia impossibile di Gesù Signore? Se osserviamo Gesù, Lui il Vangelo lo ha vissuto, osservato, realizzato, praticato. Allora è giusto che ci si chieda: perché Lui lo ha potuto vivere e per noi, uomini impastati di peccato, questo non è possibile? Gesù ha vissuto tutto il Vangelo perché nel suo cuore viveva il cuore del Padre. Il cuore del Padre è carità, misericordia, giustizia, verità, compassione, amore, santità eterna, perdono, ogni altra virtù. Il cuore del Padre è la sorgente del Vangelo.
È evidente che il Vangelo, sgorgato dal cuore del Padre, non può essere vissuto se non dal cuore del Padre. Cristo è ricolmo del cuore del Padre e vive tutto il Vangelo. Ogni Parola di esso è la vita di Cristo Signore. È vita però attinta dal cuore del Padre. Quando Cristo Gesù muore, dalla croce versa il suo cuore sotto forma di acqua e di sangue, perché ognuno dissetandosi a questa bevanda di vita eterna, possa bere e mangiare il suo cuore, facendolo divenire suo proprio cuore. Con il cuore di Cristo, che perennemente viene ricevuto e rinnovato nell’Eucaristia, il discepolo di Gesù può vivere tutto il Vangelo.
Se manca del cuore di Cristo, il Vangelo non si può vivere, perché esso è il frutto del cuore di Cristo. Dal cuore di Cristo il Vangelo è scaturito, con il cuore di Cristo solamente si può vivere. Il cuore di Cristo Gesù è l’albero, il Vangelo il suo frutto perenne. Noi piantiamo nel nostro cuore il cuore di Cristo, vivificandolo e facendolo crescere ogni giorno, attraverso la preghiera e l’Eucaristia, il cuore di Cristo, mentre cresce e si sviluppa in noi, produce frutti evangelici di vita eterna. Così, più cresce in noi il cuore di Gesù e più frutti di vita eterna produciamo. Meno cresce il suo cuore in noi e meno frutti di vita eterna vengono generati.
La sterilità cristiana in ordine alla misericordia, alla pietà, alla compassione, alla verità, alla giustizia, alla santità, attesta che il cuore di Gesù, posto in noi nel sacramento del Battesimo, della Cresima, rivivificato e risuscitato nel sacramento della Penitenza, alimentato nel sacramento dell’Eucaristia, non è curato da noi. È abbandonato a se stesso come un albero in un deserto. È un cuore secco, inaridito dal peccato e dal vizio. Estirpato dal nostro cuore dalla nostra ignavia e apatia spirituale. Lo attesta la mancanza di frutti di vita eterna che non coronano la nostra vita. La nostra non è vita di misericordia, compassione, pietà.
Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano.
E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso (Lc 6,27-36).
Non si tratta di fare qualcosa per gli altri. Gesù non ci chiede cose. Le cose che ci chiede sono solo un esempio di un modo nuovo di vivere. Lui ci chiede di vivere una vita di sola misericordia, solo amore, sola pietà, sola verità, solo dono. Lui ci chiede di farci strumento nelle mani del Padre, perché il cuore del Padre, nel suo cuore, guidato e mosso dallo Spirito Santo possa riversare sul mondo tutto il suo amore di perdono, conversione, giustificazione, vita nuova. Gesù ci chiede di essere cuore di Dio, nel suo cuore crocifisso, per la redenzione e la salvezza dell’uomo, che è salvezza dell’anima, dello spirito, del corpo. Il Padre dona tutto se stesso in Cristo Gesù. Cristo Gesù vuole dare tutto se stesso in ogni suo discepolo. È questa l’opera di misericordia di Gesù: lasciarsi fare dono di salvezza dal Padre. È questa l’opera di misericordia del cristiano: lasciarsi fare dono di salvezza e di redenzione da Gesù Signore. L’opera di misericordia non sono cose. È l’uomo che si lascia fare strumento della misericordia di Cristo, allo stesso modo che Cristo si è lasciato fare strumento di misericordia del Padre.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci strumento di amore in Cristo.