Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora

Le “Nozze di Cana” sono la manifestazione dell’eleganza della comunione, la rivelazione dell’armonia dei doni dello Spirito Santo, l’esposizione al mondo intero della bellezza del proprio limite quando è offerto all’altro perché da esso riceva la vita. In fondo il nostro Dio nel suo mistero di Unità è Trinità non vive di questa armonia, eleganza, bellezza nel dare una persona alle altre persone ciò che le altre non possiedono pur essendo Dio? Se non ci fosse questa “eterna carenza” avremmo tre “Dio” fotocopia, uno perfettissimamente uguale all’altro. Invece non abbiamo tre “Dio”, ma tre Persone divine sussistenti tutte e tre nell’unica e sola natura divina. Mistero della comunione eterna nel dono di una persona alle altre persone. Il Padre dona al Figlio la sua paternità eterna. Non la dona in modo diretto, ma nello Spirito Santo, per lo Spirito Santo. Il Figlio dona al Padre la sua figliolanza eterna, Non la dona in modo diretto, ma nello Spirito Santo, per lo Spirito Santo. Senza lo Spirito Santo il Padre non sarebbe Padre e il Figlio non sarebbe Figlio. Ma anche senza il Padre e il Figlio, lo Spirito Santo non sarebbe Spirito Santo, essendo Lui l’amore del Padre eternamente donato al Figlio e l’amore del Figlio eternamente donato al Padre. Essendo l’uomo fatto ad immagine e somiglianza di Dio, nella comunione esso vive, nella separazione muore. Questa Legge è della natura. Deve essere assunta tutta dalla volontà e trasformata in costante e ininterrotta opera. Nasce la vita.

A Cana il mistero eterno della comunione si vive in tutto il suo splendore. È come se fossimo in paradiso, nell’eternità, in Dio stesso, così grande è la perfezione in ogni cosa. Il Principio eterno della Comunione è lo Spirito Santo. Sappiamo che lo Spirito del Signore abita in Maria, il suo cuore, la sua anima, il suo stesso corpo sono pieni, colmi di Lui. Lo Spirito Santo mette in comunione il cuore di Maria con il cuore di Cristo Gesù e il cuore dei servi. Mette in comunione il cuore di Cristo Gesù con il cuore del Padre e il cuore dei servi. Mette il cuore dei servi in comunione con il cuore di Maria e il cuore di Cristo Gesù. Sempre lo Spirito Santo mette in comunione il cuore del maestro di tavola con il cuore dello sposo. Infine sempre lo Spirito Santo mette in comunione il cuore dei discepoli con la verità di Gesù Signore. Tutto è per opera dello Spirito Santo. Niente avviene a Cana senza di Lui. Queste nozze sono figura, immagine della vera Chiesa di Cristo Gesù. Se nella Chiesa in ogni persona non abita lo Spirito Santo, la comunione tra le diverse persone non si compie secondo verità e ognuno vive “la sua verità, la sua santità, i suoi pensieri, la sua volontà, la sua giustizia, il suo diritto, le sue visioni, ogni altra cosa, ma senza alcuna comunione”. La vita nasce dalla comunione, frutto dello Spirito Santo, in ogni cuore. Un solo cuore senza lo Spirito Santo e il buon vino non potrà mai rallegrare il cuore degli invitati. Uno solo senza lo Spirito Santo e si impedisce il più grande bene.

Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui (Gv 2,1-11).

Nella Chiesa di Dio lo Spirito Santo deve colmare il cuore del Papa per essere in perfetta comunione di luce, verità, grazia con i Vescovi. Deve colmare il cuore dei Vescovi perché siano in perfetta comunione con il Papa e con i loro Presbiteri. Deve colmare il cuore dei Presbiteri perché siano in comunione con il cuore del Vescovo e con il cuore di ogni fedele laico. Deve abitare nel cuore di ogni fedele laico perché sia in comunione con i presbiteri e con ogni altro uomo, da condurre a Cristo Gesù. Senza la comunione visibile di ogni figlio della Chiesa con l’altro figlio della Chiesa, non ci sarà comunione vera né con il Padre, né con Cristo Gesù, né con la divina ed eterna verità e neanche con la grazia. Manca la nostra abitazione nel Principio eterno della Comunione che è lo Spirito Santo. È sufficiente che in questa mirabile armonia, eleganza, bellezza, sinfonia della comunione un solo cuore sia senza lo Spirito Santo e tutto diviene o difficile o rallentato o impossibile. Nella Chiesa ognuno è obbligato a cercare, desiderare, aspirare alla più alta comunione nello Spirito Santo nello Spirito Santo per lo Spirito Santo. Poi sarà lo Spirito Santo a lavorare perché altri entrino nella sua Comunione. Senza lo Spirito Santo nel cuore, mai vi sarà comunione con un altro cuore, si vivrà di accordi, trattati, ordinamenti, regolamenti, ma non di comunione. Anche l’obbedienza sarà solo formale, ma non vitale. Nulla è vero se non si è nella comunione dello Spirito Santo perché tutto è da essa in Lui. Senza lo Spirito Santo, dono perenne di Cristo Gesù, la Chiesa vivrà sempre lacerata.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci persone di vera comunione.