vangelo del giorno

Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa

7 AGOSTO (Mt 16,13-23)


Il cuore dell’uomo sempre dovrebbe esultare di stupore incontrollabile dinanzi alle opere del Signore. Il nostro spirito dovrebbe essere adorante, benedicente, in perenne atteggiamento di lode e di ringraziamento. Dovremmo gustare la stessa meraviglia provata dal Siracide: “Ricorderò ora le opere del Signore e descriverò quello che ho visto. Per le parole del Signore sussistono le sue opere, e il suo giudizio si compie secondo il suo volere. Il sole che risplende vede tutto, della gloria del Signore sono piene le sue opere. Neppure ai santi del Signore è dato di narrare tutte le sue meraviglie, che il Signore, l’Onnipotente, ha stabilito perché l’universo stesse saldo nella sua gloria. Egli scruta l’abisso e il cuore, e penetra tutti i loro segreti. L’Altissimo conosce tutta la scienza e osserva i segni dei tempi, annunciando le cose passate e future e svelando le tracce di quelle nascoste. Nessun pensiero gli sfugge, neppure una parola gli è nascosta. Ha disposto con ordine le meraviglie della sua sapienza, egli solo è da sempre e per sempre: nulla gli è aggiunto e nulla gli è tolto, non ha bisogno di alcun consigliere. Quanto sono amabili tutte le sue opere! E appena una scintilla se ne può osservare. Tutte queste cose hanno vita e resteranno per sempre per tutte le necessità, e tutte gli obbediscono. Tutte le cose sono a due a due, una di fronte all’altra, egli non ha fatto nulla d’incompleto. L’una conferma i pregi dell’altra: chi si sazierà di contemplare la sua gloria?” (Sir 42,15-25). 

Niente sulla terra è più bella della sua Chiesa. Essa è l’opera delle opere del Signore, il suo capolavoro. È il sublime di Dio. È l’opera alla quale Dio ha messo mano ed è sempre attento a che questo suo stupendo, meraviglioso, divino e umano capolavoro non solo conservi la sua bellezza originaria, in questa bellezza cresca di giorno in giorno fino a rivestirsi della stessa divina bellezza e santità. Tutti coloro che sono usciti da questa divina bellezza di unità, santità, grazia, verità, sono divenuti vanità. Si sono trasformati in lampade senza luce, in sale senza sapore, in parola senza verità, in strutture che non sono l’opera stupenda di Dio sulla nostra terra. 

Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

La Chiesa di Dio è stupendamente bella se rimane in eterno opera di Dio ed è opera di Dio se è edificata sulla roccia che è Pietro. Solo questa Chiesa sarà sempre rinnovata, purificata, elevata, aggiornata nella sua bellezza di verità, di grazia, di santità. Tutte le altre che non sono sul fondamento di Pietro, sono opere dell’uomo, non di Dio, non di Cristo, non dello Spirito Santo. Non essendo Dio il loro Autore, esse sono esposte ad ogni attacco degli inferi e miseramente cadono nelle tenebre e in ogni falsità. Sono chiese senza vera luce. La loro è una luce di razionalità umana, priva di ogni verità divina. Molte di esse, quasi tutte, sono anche senza la grazia sacramentale. Sono veramente povere, meschine soprannaturalmente parlando. Una chiesa che non si lascia fare perennemente da Dio, sarà sempre la chiesa di ieri e non di oggi, degli uomini e non di Dio, della terra non del cielo. Mai potrà essere portatrice nel mondo della più pura attuale verità, della grazia più santa e completa. 

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci sempre vera Chiesa.