Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti

Il Vangelo di oggi ci rivela in modo inequivocabile cosa è la misericordia del Signore. Essa è invito rivolto ad ogni uomo, perché partecipi al suo banchetto. Il banchetto è la sua volontà, la sua Parola. Ma soprattutto il banchetto è Cristo Signore. Siamo invitati a mangiarlo come parola, verità, grazia, vita eterna, giustizia, luce, carità, non solo spiritualmente, ma anche realmente: come vero corpo e come vero sangue. È Cristo il banchetto preparato dal Padre ma è anche Cristo il cibo che viene a noi servito. L’invito a questa banchetto di vita eterna è compimento delle antiche profezie, rivolte a noi sia dal Libro dei Proverbi che dal profeta Isaia.

La sapienza si è costruita la sua casa, ha intagliato le sue sette colonne. Ha ucciso il suo bestiame, ha preparato il suo vino e ha imbandito la sua tavola. Ha mandato le sue ancelle a proclamare sui punti più alti della città: «Chi è inesperto venga qui!». A chi è privo di senno ella dice: «Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato. Abbandonate l’inesperienza e vivrete, andate diritti per la via dell’intelligenza» (Pr 9,1-6).

O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite, comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d’Israele, che ti onora. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri (Is 55,1-9).

Ogni uomo può accogliere l’invito o può rifiutarlo, assumendosi però le conseguenze eterne del rifiuto. Non gusterà in eterno la cena del Signore. Poiché Cristo è il vero cibo di vita eterna, chi non accoglie l’invito e non si presenta al banchetto, mai potrà nutrirsi di vita eterna. È giusto che questa verità si conosca, perché oggi è il contrario che si insegna. Contro la Parola di Cristo Gesù, negandola e disprezzandola, si asserisce che oggi possiamo rifiutare l’invito, possiamo andare ciascuno a curare le nostre cose, poi domani, nell’eternità, tutti parteciperemo al banchetto eterno della vita. Ma chi dice queste cose si assumerà sulle proprie spalle un duplice peccato: quello di non aver invitato al banchetto della vita. È omissione gravissima. L’altro di aver proferito falsa testimonianza contro Dio, ai danni dell’uomo. Ha testimoniato quanto Dio non ha detto. Ha profetizzato dal suo cuore, non dalla Parola del Signore.

Uno dei commensali, avendo udito questo, gli disse: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!». Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”.

Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”. Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”» (Lc 14,15-24).

Come si fa oggi a parlare di misericordia, se all’uomo viene nascosto questo invito fatto dal Padre celeste che gli chiede di nutrirsi di Cristo Signore, sua vita eterna? Come si fa a pronunciare la stessa parola misericordia, se agli uomini, contro la Parola di Dio, profetando falsità, annunziando dicerie, frutto del cuore dell’uomo, si dice che oggi possono ignorare Cristo, lo possono anche sconfessare, disprezzare, disonorare, deporlo in soffitta, gettarlo nella spazzatura, tanto alla fine saremo da Lui accolti nel suo regno, al banchetto della vita? C’è un solo modo di parlare di misericordia: invitare l’uomo a credere in ogni Parola di Cristo Gesù, partecipando oggi al banchetto della vita eterna, per essere domani per l’eternità con Lui nel Cielo. Se Cristo viene ignorato, a Lui non si invita, noi facciamo della misericordia un atto di pura filantropia effimera e passeggera. Daremo anche un pezzo di pane, ma non gli daremo il Paradiso. Lasceremo che lui finisca nella morte eterna. Perché c’è la morte eterna!

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate operatori della vera misericordia.