vangelo del giorno

Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati

10 DICEMBRE (Lc 5,17-26)

Gesù è persona osservata speciale. Farisei e maestri della Legge vengono da ogni parte della Galilea, della Giudea, da Gerusalemme, per ascoltarlo e per verificare l’ortodossia del suo insegnamento. Sui miracoli nulla potranno mai dire. Sono segni evidente, pubblici, inconfutabili. Sulle parole invece no. È la parola che attesta la verità di un profeta, non i suoi miracoli. Se la Parola di Gesù è trovata non conforme alla Legge di Mosè, di sicuro potrà essere dichiarato un falso profeta e tolto di mezzo.

Questi uomini non vanno da Gesù con cuore puro, semplice, pronto all’ascolto, alla conversione, al ravvedimento. Si recano da Lui con volontà determinata a trovare il male, anche quando questo è inesistente. Non vanno con retta intenzione, sincerità, onestà della mente, disponibilità ad accogliere il vero e il buono che viene da Dio. Il loro intento è quello del contrasto, della trappola, dell’opposizione, del combattimento. Loro sono lì per spiare Gesù e coglierlo in fallo in ogni parola che esce dalla sua bocca. La loro è una presenza triste, perché è presenza di chi ha già deciso che nessuno, neanche Dio, dovrà entrare nel loro sistema religioso. Questo non potrà essere scalfito da nessuno. Dovrà rimanere così come esso è: strumento di morte e non di vita, di esclusione da Dio e non di avvicinamento.

Dinanzi a Gesù, dal tetto, viene calato un uomo, paralitico, che giace su una barella. Appena Gesù lo vede, gli rivolge una parola che tutti noi vorremmo ascoltare: “Uomo, ti sono perdonati i peccati”. Con una sola parola, saltando tutte le procedure previste dal Libro del Levitico, tutta la sua lunga ritualità, Gesù rende quest’uomo puro. È questa la straordinaria novità che Gesù introduce nel rapporto con Dio: nel nome di Dio, senza alcun’altra cosa, l’uomo perdona i peccati dell’uomo, lo ricostituisce nell’amicizia con il suo Dio, lo ricolma di pace, gli ridona la vita, risuscita la sua anima, infonde la gioia nel suo spirito. Con una sola parola. Non è chiesto altro, se non il pentimento e la volontà di non peccare più. L’uomo è vero strumento di perdono.

Un giorno stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

Per i farisei e gli scribi presenti questa è una vera bestemmia. Nessuno può perdonare i peccati. Solo Dio lo può fare. Il loro cuore è chiuso nella loro misera visione miope di Dio. La loro mente è incapace di elevarsi e di pensare in grande. Il loro spirito è imprigionato in una tradizione inattuabile per la salvezza che il Signore ha deciso di operare sulla nostra terra. Dobbiamo passare da una salvezza particolare, circoscritta, ad una salvezza universale, cosmica. In questa salvezza nessuno si dovrà più recare al tempio di Gerusalemme. Questo sarà distrutto e annientato assieme al sacerdozio antico che si vive in questo luogo. Gesù così rende possibile l’impossibile.

La novità del dono della salvezza richiede anche la novità delle forme e delle metodologie. Non si può vivere una salvezza universale in una struttura finita, particolare, ristretta. Non si può versare l’acqua del mare in un secchio. È questa la grande opera di Gesù: la creazione di una nuova via per la remissione dei peccati.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di mente aperta e pura.