vangelo del giorno

Venne però il giorno propizio

5 FEBBRAIO (Mc 6,14-29)

I fautori del male sanno aspettare che venga il giorno propizio. Come dice il Salmo essi sempre sono in agguato dietro le siepi, spiando il momento opportuno per uccidere, rapinare, violentare, stuprare, mettere in campo tutta la loro ferocia, invidia, cattiveria. Erodìade è donna malvagia, traditrice. Essa sa che Erode è una montagna di paglia. Non appena avrà trovato il fiammifero e il vento a suo favore, Giovanni il Battista, da essa tanto odiato, smetterà di vivere. Scenderà con morte violenta nella tomba.

Il fiammifero di Erodìade è sua figlia Salome, donna lasciva, impudica, immorale. Il vento favorevole sono i nobili e gli alti funzionari del regno. Il giorno propizio è quello del genetliaco di Erode. È in questo giorno che tutti gli elementi vengono combinati insieme: paglia, fiammifero, vento. La montagna di paglia vede il fiammifero accendersi di impurità e lussuria e si lascia da esso accendere. Mentre Erode brucia di passione, le fa un giuramento: “Chiedimi quello che vuoi e te lo darò, fosse anche metà del mio regno”. Il fiammifero bene acceso si rivolge a colei che lo teneva in mano ed essa suggerisce di chiedere la testa di Giovanni il Battista. La montagna di paglia non vorrebbe. Ma il vento è favorevole ad Erodìade. Erode non può rimangiarsi la parola dinanzi agli invitati e ordina che Giovanni venga decapitato.

Il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elia». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!». Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.

Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

Ogni uomo è montagna di paglia. È facilmente incendiabile. Quale dovrà essere la sua attenzione somma? La prudenza. Non permettere che nessun esperto di fiammiferi entri nel suo cuore, nella sua vita, nella sua casa. Erode si è lasciato conquistare da Erodìade, moglie di suo fratello. L’ha portata nella sua casa, portando una potente fiammiferaia sempre pronta ad incendiare la sua persona e il suo stesso regno. Quando al male si lascia anche il più piccolo spazio perché esso entri nel nostro cuore, quello che dopo succederà è imprevedibile. Il male entra e a poco a poco prende possesso di tutto il cuore fino a dominarci. Non vi è più salvezza, a meno che non vi sia una conversione radicale, un taglio alla radice di esso. Ma questo può avvenire solo per grazia di Dio, mai per forza o volontà nostra. Giovanni il Battista aveva invitato a tagliare il male dalla radice, a toglierlo dalla sua casa. Lui non ascoltò. Erodìade prima lo costrinse perché lo incarcerasse, poi con azione ingannatrice, subdola anche ad ucciderlo. È questa la potenza del male quando entra nel nostro cuore. O si taglia alla radice, o esso dominerà tutto di noi. Non vi sarà più alcuna salvezza. Quello che faremo mai è prevedibile. Sappiamo però che i guai sono infiniti.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, liberateci da ogni male sempre.