vangelo del giorno

Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno

15 FEBBRAIO (Mt 25,31-46)

“Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno”: è parola che nessun uomo dovrebbe mai sentire. Se uno sulla terra dovesse sopportare un solo ergastolo di un milione di anni luce, oppure per un milione di anni luce dovesse ogni giorno essere crocifisso, dinanzi all’eternità dell’inferno è un niente. Potremmo dire che non vi è neanche confronto possibile. Da una parte abbiamo il tempo che è finito. Dall’altra abbiamo l’eternità che mai finisce. Immaginiamoci per un istante su una croce di fuoco, inchiodati su di essa con chiodi di fuoco, dissetati con acqua di fuoco, alzati su un Golgota di fuoco, e tutto questo per l’eternità, senza neanche un attimo di tregua, avremmo solo una pallida figura di cosa sia l’inferno eterno.

Eppure la maggior parte degli uomini finisce in questo luogo di tormento eterno per mancanza di fede. Oggi la percentuale di quanti finiscono dentro si è accresciuta a dismisura a causa della cattiva profezia che ha annunziato la sua non esistenza. Questa cattiva, malvagia, falsa profezia non è il frutto di menti che non conoscono Cristo Gesù. È la parola di illustri, riveriti, osannati, celebrati, maestri nella stessa Chiesa, professori e formatori di coscienze. Tra la parola di Cristo e quella degli uomini, io ho deciso di scegliere quella di Cristo. So che Cristo è morto per me sulla croce di legno del tempo perché io non finissi nella croce di fuoco dell’eternità. Di Lui mi posso fidare. Degli osannati maestri degli uomini non mi fido, perché essi non sono morti per me, anzi mi illudono, mi confondono, mi insegnano cose contrarie alla stessa parola di Gesù Signore. O crediamo nella parola di Gesù, o la fede non ha alcun valore. Se l’inferno è vuoto, Cristo è falso. Se Cristo è vero, l’inferno è pieno.

Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”.

E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Cristo Gesù ci offre una regola facilissima per evitare di finire sulla croce di fuoco, con i chiodi di fuoco per l’eternità. Basta che noi vediamo in ogni povero Lui. A Lui offriamo il nostro aiuto secondo quello che possiamo. Basta spezzare con Lui anche un pezzo di pane duro, ammuffito, condividendolo. Quello che mangiamo noi lo mangia Lui e ciò che beviamo noi lo beve Lui. Questa regola va osservata. Se voi vestiamo “elegante”, anche Cristo deve vestire elegante. La condivisione è d’obbligo. Non è condivisione se noi vestiamo eleganti e a Lui diamo stracci. Se noi beviamo champagne anche Lui deve bere champagne. Non possiamo noi bere del Krug e a Lui dare acqua da rubinetto. Lui condivide con noi il suo Paradiso e noi con Lui il nostro piccolo o grande paradiso. Non possiamo goderci il nostro paradiso e a Lui dare gli scarti.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di vera condivisione.